La musica secondo... Claudio Abbado
Come ogni anno, torno dal Venezuela
avendo vissuto unesperienza che ogni volta mi fa scoprire
nuove strade, sia dal punto di vista sociale e culturale, sia dal
punto di vista umano e mi fa comprendere sempre di più limportanza
di quanto è stato realizzato in questi trentanni dallamico
José Antonio Abreu.
Il sistema Abreu organizza lintero arco della
formazione musicale, da quella di base ai corsi di
perfezionamento, con scuole sparse in tutto il Paese; sedi
scolastiche di ogni genere, anche per bambini disabili.
Le due cose che mi hanno impressionato di più sono il loro
entusiasmo e lenergia che dimostrano. Questi giovani
musicisti si ritengono molto fortunati perché hanno una
chiara prospettiva sociale, che nasce da un bellissimo
approccio collettivo alla musica, dalla gioia di fare musica
assieme.
Lorganizzazione di Abreu ha sempre avuto il sostegno e i
finanziamenti di tutti i governi. Tutti sono daccordo con
le sue idee, perché sono giuste, indipendenti e costruttive, e
perché sono realizzate attraverso una struttura semplice e
funzionale.
Il sistema può essere descritto metaforicamente come una
piramide. Alla base ci sono le orchestre per bambini,
nel mezzo quelle giovanili e in alto lorchestra Simòn
Bolìvar, con la quale abbiamo questanno realizzato delle
registrazioni e dalla quale sono emersi giovani musicisti molto
promettenti. Questi musicisti diventano dei simboli per tutti gli
altri, esempi da seguire: come Edicson Ruiz, che
a soli 19 anni suona il contrabbasso nella Filarmonica di Berlino,
e Gustavo Dudamel, lattuale direttore dellOrchestra
Simòn Bolìvar, che stimo moltissimo e che, uscito dalle scuole
di Abreu, ora dirige anche a Berlino. Verremo insieme a metà
settembre con la sua orchestra a Palermo e a Roma e tutti
potranno ascoltare questa realtà unica al mondo.
In Venezuela, dove esiste un contrasto terribile fra la ricchezza
petrolifera e la povertà di milioni di persone che vivono nei
barrios, questa iniziativa appare come una nuova luce, capace di
coinvolgere oggi più di 240mila giovani in tutto il
paese.
Analogamente, esistono alternative e soluzioni possibili alle
situazioni critiche diffuse in tutto il mondo. In ogni paese,
anche senza lappoggio da parte dei governi, ci sono
iniziative di grandissimo valore, come lesempio, a Caracas,
della recente, generosa donazione da parte di un centro di
ricerca universitario americano di oltre 200 apparecchi
acustici ai giovani sordomuti del Coro delle Mani Bianche, che
esprimono la musica attraverso il movimento delle mani.
Come cittadino del mondo, sento la necessità di parlare di
queste iniziative costruttive e di alcuni punti critici della
situazione mondiale. Sono cose che di solito vengono nascoste per
coprire un sistema che trovo ingiusto per la maggioranza dellumanità.
Esiste da molti anni uneconomia mondiale basata
sulluso del petrolio, che ha portato a scelte e
decisioni di grande egocentrismo, di cui profitta soltanto una
minoranza. Si può dire, approssimando, che meno del 10
per cento della popolazione si arricchisce, mentre il
restante 90 per cento muore di fame o vive nella povertà.
Davanti a tale constatazione è vergognoso tacere. Questo sistema
è stato portato avanti senza lungimiranza, cercando di coprire
con menzogne la possibilità di sistemi economici alternativi. Si
è arrivati perfino a portare la guerra a paesi che, se
non avessero avuto il petrolio, non sarebbero stati attaccati.
Nessuno può in questo momento cambiare questo sistema, tranne le
persone che lo governano, ma allo stesso tempo è assurdo
aspettare per realizzare alternative che sono già in parte
funzionanti e non portarle alla conoscenza di tutti. In effetti,
tra le economie non basate sulluso e commercio del petrolio,
esistono iniziative contro linquinamento, come lenergia
solare, quella eolica, quella da fonti energetiche combinate, e lidrogeno,
elemento che sviluppa energia a inquinamento zero.
Vi sono alcune regioni, in quattro paesi dEuropa
che fanno ampio uso dellidrogeno, impiegato dai
mezzi di trasporto e come base per leconomia del paese; in
Europa si stanno costruendo stazioni di rifornimento allidrogeno,
che coinvolgono almeno quattro nazioni. Si parla pochissimo di
questi fatti, quando invece si raccontano assurdità sul
costo proibitivo dei mezzi a idrogeno rispetto
agli altri. Al contrario, luso del petrolio, fra trasporto
e prezzo in continuo aumento, costa dodici volte in più delleconomia
legata allidrogeno. Vediamo chiaramente che quando una
nuova strada ha uno scopo strettamente commerciale, e non mette
in discussione un certo tipo di equilibrio economico, non si
creano difficoltà per impedirne la diffusione. In realtà, se unintera
regione, o anche una sola città, acquistasse un centinaio di
vetture a idrogeno, i costi verrebbero abbattuti al di sotto di
quelli degli attuali mezzi di trasporto.
Ci sono anche altre alternative positive, che colpevolmente non
vengono messe nel dovuto rilievo, come il fatto che in
Italia esistano già da anni città che sviluppano varie forme di
energia geotermica, sfruttando in vari modi lacqua
calda della terra per il riscaldamento totale di abitazioni,
uffici e scuole. Questo sarebbe realizzabile in molte altre
città o rioni di città più grandi. Ma voler consumare
assolutamente più petrolio porta alleliminazione a priori
non solo di economie alternative, ma talora, addirittura, delluso
razionale dellelettricità, come ad esempio il trasporto
dei camion per ferrovia attraverso il Brennero, fino a Verona -
cosa di cui non si sente mai parlare.
Se non esistessero forme di razzismo e questa volontà di
proteggere a tutti i costi il sistema di interessi legato al
petrolio, si potrebbero sfruttare le condizioni climatiche
favorevoli allo sviluppo delle energie alternative proprio nei
paesi e nei continenti più poveri, dove si muore di fame. Sono
silenzi che continuano a consolidare lindole umana di
distruzione, mantenendo la maggioranza della gente il più
possibile nellignoranza. Occorre fare sapere che più
del 90 per cento della popolazione mondiale ha diritto di
conoscere quali sono le possibilità di cambiare un
sistema economico disastrosamente egoistico.
Claudio Abbado