Biografie di Artisti (G)


Gabrieli, Andrea
Gabrieli, Giovanni
Giulini, Carlo Maria
Gonda, János
Green, Urbie
Guttoveggio, Giuseppe


Andrea Gabrieli (1510 - 1586)
Organista e compositore italiano, ebbe un ruolo di rilievo nella fase di transizione dalla musica rinascimentale a quella barocca. Cantò da bambino nel coro della basilica di San Marco, dove ebbe occasione di studiare con il fiammingo Adriaan Willaert, uno dei più celebri compositori del tempo. Gabrieli lavorò per breve tempo insieme a Orlando di Lasso per il duca Alberto V di Baviera, quindi, tornato nella città lagunare, divenne organista ufficiale di San Marco. Raggiunse una straordinaria celebrità in tutta Europa grazie ai suoi madrigali e alla musica per organo, nonché per l'uso dello stile, tipicamente veneziano, dei cosiddetti cori spezzati: una pratica in cui i cori, suddivisi all'interno di una chiesa, venivano fatti dialogare. Il coro principale, ad esempio, stava presso l'altare mentre un piccolo semicoro si trovava nella galleria dell'organo. Le due formazioni potevano inoltre essere differenziate in termini di funzione e materiale musicale, oltre che acusticamente. Questa tecnica, impiegata da Gabrieli non solo nelle messe e nei mottetti ma anche in composizioni profane, esercitò una profonda influenza sulle procedure formali della musica liturgica. Gabrieli fu anche tra i primi compositori a intendere la musica puramente strumentale come genere autonomo.

Giovanni Gabrieli (1555 - 1612)
Compositore. Ebbe una grande influenza sulla musica del tardo Rinascimento. Nacque intorno al 1555 a Venezia. Studiò con suo zio, Andrea Gabrieli, e con il compositore fiammingo Orlando di Lasso. Lo zio fu organista in San Marco dal 1566 alla morte, venti anni dopo. Giovanni Gabrieli fu nominato per lo stesso incarico nella stessa basilica nel 1585 e occupò quel posto fino alla sua morte, nel 1612. La sua opera di compositore rappresenta la forma più alta raggiunta dalla musica nel Rinascimento Veneziano. Gabrieli continuò la tradizione dei cori battenti sviluppata in San Marco durante il secolo, che opponeva gruppi differenti di cantanti e strumentisti e usando gli speciali effetti acustici che erano possibili nella grande basilica. Giovanni Gabrieli usò varie combinazioni di strumenti, cori e solisti, che lo aiutarono a stabilire il principio del contrasto che caratterizzò la musica del 17' e 18' secolo. La sua Sonata pian e forte, nel Primo Volume delle Sacrae symphoniae, fu fra le prime composizioni stampate e specificare le dinamiche e la strumentazione.

Carlo Maria Giulini (9 maggio 1914 - 14 giugno 2005)
(Dal sito Internet della Chicago Symphony Orchestra)
La Chicago Symphony Orchestra si unisce al mondo nel cordoglio per la morte di Carlo Maria Giulini. Giulini è morto martedì 14 Giugno all'età di 91 anni.
Carlo Maria Giulini diresse per la prima volta la Chicago Symphony Orchestra nel 1955.  Nel 1969 venne nominato come primo Direttore Ospite Principale della CSO, posizione che tenne fino al 1972. I suoi 23 anni di collaborazione con l'orchestra furono segnati da innumerevoli punti salienti, compresa la prima Tournee Europea della CSO nel 1971, che diresse insieme a Sir Georg Solti, e le 16 registrazioni che effettuò con l'orchestra. Giulini diresse per l'ultima volta la CSO nel 1978.
Nei concerti di questa settimana la Chicago Symphony Orchestra dedica le sue esecuzioni dell'Aria dalla Suite per Orchestra n.3 di J. S. Bach alla memoria del maestro Giulini.
A seguito, il comunicato dell'Associated Press:
Il direttore d'orchestra italiano Giulini è morto all'età di 91 anni
ROMA (Associated Press) -- Carlo Maria Giulini, il maestro italiano a riposo diventato uno dei maggiori direttori della fine del 20° secolo per le sue interpretazioni rigorose, magistrali e spirituali del cuore del repertorio della musica classica, è morto. Aveva 91 anni.
Giulini è morto martedì a Brescia, così ha affermato mercoledì il figlio Alberto Maria Giulini. Non è stata resa nota la causa della morte.
Giovane amico del grande Arturo Toscanini, ha fatto da ponte tra l'era d'oro della direzione e la generazione successiva dei grandi maestri italiani come Riccardo Muti e Claudio Abbado.
Dopo aver studiato viola e direzione d'orchestra all'Accademia di Santa Cecilia a Roma, Giulini fa il suo debutto come direttore nel 1944 nella capitale italiana.
Ha diretto con parsimonia il Teatro alla Scala, la Chicago Symphony, i Wiener Symphoniker ed è stato Direttore Musicale della Los Angeles Philharmonic dal 1978 al 1985 -- la sua ultima carica permanente, che lasciò per passare più tempo con la moglie malata.
A Los Angeles, dove diceva che il suo solo amico era l'attore Danny Kaye, il suo contratto lo esonerava da ogni tipo di attività sociale. Questo era il vero Giulini. Un uomo modesto, quasi ascetico, che vedeva la direzione d'orchestra come una missione sacerdotale, un ministro per gli dei della musica classica.
"Abbiamo a che fare con dei geni, e noi siamo piccoli uomini," disse una volta.
Negli ultimi anni Giulini rimase attaccato alla sua casa di Milano, dirigendo le grandi orchestra europee ma rinunciando alla buca dell'opera a causa della lunghezza delle prove.
Giulini si concentrò su Brahms, Bach, Mozart, Beethoven, Bruckner e Schubert. Nel teatro d'opera fu un mozartiano, dirigendo poco Puccini o Wagner.
Difendendo la sua scelta del repertorio in un'intervista con un giornale in occasione del suo ottantesimo compleanno, Giulini disse: "Devo credere in ogni nota, per sentirmi immerso. Se questo non succede, la mera tecnica prende il sopravvento. L'appropriazione (della musica) deve essere razionale ed emozionale, senza mai dimenticare che il direttore è un musicista al servizio dei geni della musica. ... Noi siamo solo interpreti."
La venerazione di Giulini per i compositori ha prodotto spesso una qualità quasi religiosa nei suoi lavori. I suoi tempi diventarono considerabilmente più lenti con l'età.
"Il guidizio è stato diviso riguardo i suoi tempi lenti, ma c'è un esteso riconoscimento per l'eccezionale maturità delle sue interpretazioni, la ricchezza della trama degli archi e la serietà del risultato con le quali infondeva l'ispirazione sia negli strumentisti che nei cantanti," ha scritto Robert Philip nella voce che lo riguarda nell'enciclopedia Grove Music Online.
Giulini poteva anche produrre esecuzioni di estrema chiarezza e grazia. La sua registrazione del 1960 delle "Nozza di Figaro" è piena di solarità, una meraviglia di eleganza ed equilibrio.
Alcune sue registrazioni, specialmente il "Requiem" e il "Falstaff" di Verdi sono dei veri tesori per i patiti della musica e molti amanti di Mozart considerano la sua versione di "Don Giovanni" come la migliore di sempre. I critici davano anche grande elogio della sensibilità di Giulini nell'accompagnare le registrazioni dei (solisti nei) concerti.
La ricerca della profondità produsse delle pause nella carriera di Giulini, quando rimaneva lontano dal podio per periodi di lettura, riflessione e studio.
"La musica è un atto d'amore," disse liquidando le ambizioni. Carriera? "La parola mi è ripugnante," disse ad un intervistatore. "Non sono come un caporale che vuole diventare un capitano."
Nato a Barletta, vicino a Bari, nel sud dell'Adriatico, il 9 maggio 1914, Giulini studiò violino e viola. A 19 anni vinse un posto di viola nell'Orchestra di Santa Cecilia quando questa suonava al Teatro Augusteo di Roma.
A causa della spettacolare acustica del teatro, questo era una tappa regolare per le stelle della direzione d'orchestra di quel periodo. Così Giulini suono sotto giganti come Wilhelm Furtwangler, Bruno Walter, Willem Mengelberg e Richard Strauss.
Giulini conseguì il diploma di direzione d'orchestra nel 1941 al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, studiando con Bernardino Molinari.
Allo scoppio della guerra andò sul fronte jugoslavo con l'esercito italiano. Ma si oppose al fascismo e più tardi divenne clandestino, nascondendosi per nove mesi in una stanza segreta nella casa dello zio della moglie. Un ritratto di Mussolini era attaccato alla parete esterna.
Nelle settimane della liberazione di Roma da parte degli Alleati nel 1944, Giulini diresse alla testa dell'Orchestra di Santa Cecilia il primo concerto nella città liberata.
Il suo vecchio insegnante di viola disse una volta al padre di Giulini che il giovane musicista non sarebbe mai stato un direttore, a causa della debolezza dei suoi gomiti. Ma dopo averlo visto dirigere l'orchestra ammise d'avere sbagliato, raccontava Giulini.
Negli anni subito dopo la guerra Giulini fu a capo delle orchestre di Milano e Roma dell'emittente televisiva di stato RAI.
L'anziano Toscanini ascoltò un'esecuzione di Giulini e lo convocò nella sua casa. I due divennero amici, un'importante fonte di sostegno per il giovane direttore in erba.
Nel 1951 Giulini divenne Direttore Principale del Teatro alla Scala di Milano. La sua "Traviata" del 1956 con la divina Maria Callas fu memorabile.
Effettuò numerose registrazioni con le maggiori case discografiche e vinse un
Grammy nel 1989.
La moglie di Giulini, Marcella, morì nel 1995. Avevano avuto tre figli: Francesco, che fu il manager del padre, Stefano, medico e Alberto, artista.
Un funerale privato sarà tenuto venerdì nella città di Bolzano, dove Giulini viveva.


János Gonda (Budapest, Ungheria, 1932)

Pianista, compositore e musicologo. Studente alla Franz Liszt Academy of Music in musicologia, dal 1953 al 1958, e pianoforte dal 1956 al 1961. Comincia la carriera nel 1961 come direttore musicale della Hungarian Recording Co. Nel 1963 incide i Modern Jazz Record Series con la Qualiton Band, che ha fondato nel 1962. Seguono registrazioni con sestetto, solo pianoforte ecc. Nel 1965 fonda il Dipartimento Jazz al Conservatorio di Budapest e ne rimane direttore fino al 1998. Ha anche fondato il Dipartimento Jazz alla Franz Liszt Academy of Music. Dal 1972 al 1984 è stato vicepresidente della International Jazz Federation, dove dal 1984 è responsabile dei programmi educativi. Dal 1990 al '91 è presidente della Hungarian Jazz Association, e dal 1991 ne è Presidente Onorario. Dal 1993 è direttore del Tatabánya International Creative Musical Education Institute. Dal 1994 è presidente della Società degli Insegnanti di Musica. Dal 1997 è professore alla Franz Liszt Academy of Music. Ha tenuto Corsi e Seminari in Università ed Accademie di Musica in Ungheria e all'estero. Vincitore di vari premi, come il Erkel Ferenc Prize (1974), Pro arte (1987), Leó Weiner Music Education Prize (1995). Tra le sue composizioni principali: brani jazz, pezzi sinfonici in stile jazz (Ausztráliai Concerto), colonne sonore per oltre 10 film, balletti (Szarvassá változott fiú, Álmok köntöse, Elcserélt fejek), canzoni, musica per spettacoli teatrali e musical.

Urbane Clifford (Urbie) Green
Urbie Green è conosciuto come jazzista raffinato, con un suono meraviglioso, altamente rispettato dai suoi colleghi trombonisti. Ha registrato almeno 24 album sotto il proprio nome e appare in più di 250 registrazioni fatte da altri. Probabilmente è uno dei trombonisti più registrati e forse si può dire che sia stato il migliore.
I primi anni -- Urbane Clifford Green nacque a Mobile, Alabama, nel 1928. Urbie fu instradato alla carriera musicale dalla madre, che gli insegnò a suonare il piano. I suoi primi studi al piano non furono sui metodi, ma leggendo sugli spartiti delle canzoni popolari di quei giorni. Cominciò a suonare il trombone quando aveva circa 12 anni. Le sue prime influenze musicali furono un suonatore di cornetta di Mobile chiamato Bill Lagman e trombonisti come
Tommy Dorsey, Jack Teagarden, Lawrence Brown, J. C. Higginbotham, Jack Jenny e Trummy Young. Secondo un'intervista del 1976 con Downbeat magazine, le influenze fondamentali di Urbie non furono trombonisti ma piuttosto Dizzy Gillespie, Charlie Parker e Lester Young. Urbie fu anche influenzato dai due fratelli maggiori, che erano anche loro trombonisti. Lo stile di Urbie sul trombone fu anche influenzato da cantanti come Perry Como e dallo stile vocale di Louis Armstrong. Il padre di Urbie morì quando lui aveva 15 anni e Urbie aiutò a sostenere la madre e la sorella più piccola suonando il trombone da professionista. Si trasferì in California quando aveva 16 anni (circa nel 1944) e passò gli anni dell'adolescenza a suonare con le big band di Tommy Reynolds, Bob Strong e Frankie Carle. Lavorò anche con Gene Krupa negli anni dal 1947 al 50. Dal 1948 al 1952 Urbie Green apparve anche con il Third Herd di Woody Herman. Partecipò anche ad alcune famose Jam Session di Buck Clayton (1953-54).
Gli anni '50 e '60 -- Questi furono probabilmente gli anni più produttivi dal punto di vista delle registrazioni. Urbie arrivò a New York nel 1953, e dal 1954 si affermò come uno dei trombonisti di più alto livello in questo mercato altamente competitivo. Sempre in questi anni Urbie ebbe la sua prima formazione musicale formale. La sua formazione professionale precedente era un'esperienza "sul campo". Urbie lavorò senza regolarità con Benny Goodman negli anni dal 1955 al 57 e apparve nel film "The Benny Goodman Story". Urbie Green suonò con Count Basie nel 1963. Registrò anche con il Grande del Jazz Louis Armstrong. Dopo la morte di Tommy Dorsey, Urbie Green diresse la Tommy Dorsey ghost band (1966-67). Altri artisti con i quali Urbie registrò negli anni '50 includono Charles Mingus, Billie Holiday, Coleman Hawkins e Ella Fitzgerald. Urbie Green registrò frequentement come capo orchestra negli anni '50 e '60. La sua discografia dell'epoca include i seguenti album:

Anno Etichetta Titolo
1953 Blue Note New Faces, New Sounds
1955 Bethlehem The Melodic Tones of Urbie Green
1955 Bethlehem East Coast Jazz, Volume 6
1955 Bethlehem The Lyrical Language of Urbie Green
1955 Vanguard Urbie Green and His Band
1955 Paramount Blues and Other Shades of Green
1956 Paramount All About Urbie Green
1957 Jazztone Urbie Green Octet / Slidin' Swing
1957 RCA Let's Face the Music and Dance
1958 RCA Best of New Broadway Show Hits

Gli anni '60 ci presentano la collaborazione di Urbie Green e Enoch Light. Enoch Light fu probabilmente uno dei produttori più progressisti dei suoi tempi, e un pioniere sia nelle registrazioni stereo sia in quelle quadrifoniche. Le registrazioni effettuate da Urbie Green e prodotte da Enoch Light sotto le etichette Command e Project 3 sono tra le migliori di Urbie. Includono:

Anno Etichetta Titolo
1960 Command The Persuasive Trombone of Urbie Green
1961 Command The Persuasive Trombone of Urbie Green Volume 2
1963 Command Urbie Green and His 6-Tet.
1967 Project 3 21 Trombones
1967 Project 3 21 Trombones Volume 2

Gli anni '60 videro anche Urbie Green molto impegnato nelle registrazioni in studio con altri artisti come Antonio Carlos Jobim, Wes Montgomery, Joe Morello, Jimmy Smith e Cal Tjader.
Gli anni '70 -- Questi anni vedono una continuazione della collaborazione fra Enoch Light e Urbie Green. C'è anche un'incursione di Urbie nel mondo degli equipaggiamenti, con il disegno del bocchino "Jet Tone Urbie Green" e del trombone Martin Urbie Green Model. Il genio sperimentale di Urbie include anche delle registrazioni fatte con il "Green Monster", un trombone King che aveva un King Vox Amp attaccato al bocchino collegato ad un'unità per il raddoppio all'ottava e ad un riverberatore. Oltre alle registrazioni con Enoch Light a le Light Brigade, Dick Hyman, Maynard Ferguson e Doc Severinsen, Urbie registraò anche:

Anno Etichetta Titolo
1971 Project 3 Green Power
1972 Project 3 Bein' Green
1974 Project 3 Urbie Green's Big Beautiful Band

Dopo gli anni molto produttivi con Enoch Light, lo stile di Urbie cambiò un po'. Le sue registrazioni sotto l'etichetta CTI contengono molta più musica della sua band e qualche solo in meno. Gli album realizzati da Urbie in questi anni includono:

Anno Etichetta Titolo
1976 CTI The Fox
1977 CTI Senor Blues
1978 Flying Fish Live at Rick's Café American

Gli anni '80 e oltre -- In questi anni c'è stato un calo nell'attività in studio di registrazione. Entrambi gli album registrato da Urbie in questo periodo sono dal vivo, con lavori chiaramente jazzisti e sono:

Anno Etichetta Titolo
1981 E.J. Just Friends
1995 Chiaroscuro Sea Jam Blues

Urbie ha continuato a suonare in giro e a registrare in studio durante qesto periodo, ma una parte sempre maggiore del suo tempo è stata destinata allo stare a casa nella sua fattoria in Pennsylvania. La figlia di Urbie, Jessie Green, pianista jazz, ha iniziato la sua carriera in questo periodo ed ha fatto parte la sua apparizione nella registrazione di Sea Jam Blues.

Giuseppe Guttoveggio
Vero nome di Paul Creston.


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