Biografie di Artisti (R)
Ravel, Maurice
Reiner, Fritz
Revueltas, Silvestre
Riddle, Nelson
Roberts, George
Rose, David
Rose, Vincent
Rossini, Gioachino
Rosso, Nini
Rota, Nino
Rott, Hans
Fritz Reiner (Budapest, 19 Dicembre 1888 - New York, 15 Novembre
1963)
direttore d'orchestra e insegnante statunitense di origine
ungherese. Studia pianoforte con la madre per poi entrare a 15
anni all'Accademia Reale Ungherese, quella Franz Liszt Academy
che ha formato musicisti come Bartok, Kodaly, Dohnanyi, Szell,
Ormandy, Solti e Dorati. Ottiene anche una laurea in
giurisprudenza all'università di Budapest. Nel 1908, all'età di
vent'anni, diventa direttore del coro dell'Opera di Budapest e
due anni dopo direttore dell'Opera Popolare di Budapest, dove
rimane fino al 1914. Dal 1914 al 1922 è direttore principale
dell'Opera Reale di Dresda, dove lavora con Arthur Nikisch e
conosce Richard Strauss, del quale dirige la prima esecuzione di Die
Frau Ohne Schatten. Nel 1922, precedendo i problemi
economici dell'Europa dopo la Prima Guerra Mondiale e preoccupato
dal crescente antisemitismo, si trasferisce negli Stati Uniti,
come direttore della Cincinnati Symphony Orchestra. Diventa
cittadino americano nel 1928. Durante i nove anni a Cincinnati
dirige le prime esecuzioni americane di lavori di Ravel, Respighi
e Debussy, facendo anche conoscere in America uno dei suoi
insegnanti, Béla Bartók, dirigendone la prima esecuzione del
Concerto n.1 per pianoforte e orchestra con l'autore come solista.
Nel 1932 va al Curtis Institute of Music di Philadelphia, a capo
del Dipartimento Orchestra e Opera, collaborando anche con la
Philadelphia Orchestra. In questi anni ha fra i suoi studenti
Leonard Bernstein, Vincent Persichetti, Lukas Foss e Nino Rota.
Sette anni dopo diventa Direttore Musicale della Pittsburgh
Symphony Orchestra, dove rimane per 10 anni, fino al 1948. In
questo periodo comincia anche a collaborare con altre orchestre,
come il Metropolitan Opera e la San Francisco Symphony. Porta la
compagine di Pittsburgh ad essere un'orchestra competitiva nel
panorama americano e la reputazione di Reiner come preparatore di
orchestre cresce. Dal 1948 al 1953 figura come ospite al
Metropolitan, dove fu largamente acclamato per il suo Strauss. Il
1953 fu un anno storico nella vita di Reiner: assunse la carica
di Direttore Musicale della Chicago Symphony Orchestra,
instaurando una collaborazione leggendaria quanto problematica. I
suonatori di Chicago disprezzavano il loro tirannico ed
irascibile direttore, ma fu sotto la sua bacchetta che l'orchestra
si elevò dal rango di buon gruppo regionale ad uno dei migliori
ensemble del mondo. Sotto la sua direzione la CSO tenne le prime
esecuzioni di molti lavori importanti, compreso il Concerto per
Clarinetto di Copland e Mysterious Mountain e di Alan
Hovahaness. La vastità del repertorio di Reiner e la sua
grandezza nella nuova musica rimangono due delle sue
caratteristiche peculiari, in aggiunta alla sua leggendaria
precisione. Le sue registrazioni con la CSO furono esempi
fondamentali nell'affermazione della superiorità sonora delle
registrazioni stereo; molti di questi dischi rimangono dei punti
di riferimento per la loro perfezione musicale e tecnica. Il Dr.
Reiner fu costretto a dimettersi per ragioni di salute nel 1962 e
morì a New York il 15 Novembre 1963. Fece conoscere le opere di autori statunitensi come Roger Sessions, Paul Creston
e Norman Dello Joio. Fritz Reiner è stato uno dei più famosi
direttori d'orchestra del suo tempo. Musicista straordinario e
geniale preparatore di orchestre, fu conosciuto anche per la
inusuale varietà del suo repertorio, sia sinfonico che
operistico. Noto per il suo stile preciso e analitico, fu
grandioso nella musica del 20° secolo, ma anche capace di
incomparabili esecuzioni dei walzer di Johann Strauss. Figura
contraddittoria, venerato per la sua musicalità e padronanza
tecnica ma largamente detestato per il suo temperamento e
comportamento personale. Anni dopo Leonard Bernstein, parlando
del suo mentore, disse: "Era un genio, a prescindere da ogni
altro direttore che ho mai conosciuto. Era dispotico, era crudele,
era accanito, era spietato nel suo trattamento con quelli di noi
che non sapevano cosa era successo. I suoi standard erano
incredibilmente alti, e io lo benedico per questo."
Silvestre Revueltas (1899
- 1940)
Violinista, direttore e compositore messicano, nato a
Santiago Papasquiaro (vicino Durango) in Messico il 31 Dicembre
1899 e morto a Città del Messico il 5 Ottobre 1940. Ha aiutato a
creare una musica messicana originale, basata sullo stile
folcloristico indigeno.
La prima metà del 20° secolo fu un periodo di sconvolgimenti
politici e creativi nella società messicana. La rivoluzione
messicana (1910-1920), insieme ad eventi globali come la guerra
civile spagnola (1936-1939), aiutò a formare una generazione di
artisti (pittori, scrittori, musicisti) che basarono il loro
lavoro sui problemi sociali e sul nazionalismo messicano
emergente. Probabilmente, il più famoso di questi è il pittore
Diego Rivera. Nella musica questa tendenza fu vista nella musica
di Carlos Chávez e Silvestre Revueltas.
Il lavoro di Revueltas come compositore arrivò relativamente
tardi nella sua vita, iniziando quando accettò l'incarico di
Direttore Associato (Associate Conductor) della Mexico Symphony
Orchestra (1931-34). Prima di questo era stato violinista in un'orchestra
di teatro in San Antonio, Texas ed aveva diretto un'orchestra a
Mobile, Alabama. Dopo gli studi iniziali a Durango e a Città del
Messico aveva studiato negli Stati Uniti (Chicago ed Austin).
Negli ultimi anni della sua vita, finita prematuramente a causa
delle complicazioni dell'alcolismo, insegnò al Conservatorio di
Città del Messico.
La musica di Revueltas colpisce per l'uso caratteristico delle
sfumature di colore e delle strutture ritmiche complesse,
mostrando spesso l'influenza dei compositori europei come Igor
Stravinsky. Ancora più significativo, comunque, è stato lo
sforzo di Revueltas per generare una musica che riflettesse la
cultura indigena messicana. Per fare questo, ha usato spesso gli
elementi delle canzoni e dei balli della coltura di mestizo (una
miscela delle tradizioni europee e indigene che riconosciamo
negli stili quali la musica mariachi). Revueltas inoltre ha preso
gli elementi della cosiddetta Rinascita Azteca, provando ad
evocare la pratica musicale e culturale pre-Colombiana. Tutto
questo ha generato uno stile musicale di grande varietà, un
infuso con lo spirito caratteristico di Revueltas.
Nelson Riddle (1
Giugno 1921 - 6 Ottobre 1985)
nato a Hackensack, New Jersey. Figlio di
madre alsaziana/spagnola e di padre inglese/irlandese/olandese,
che suonava il trombone nel suo tempo libero (artista commerciale
per mestiere). Originariamente Nelson scelse il pianoforte, ma
all'età di 14 anni passò allo strumento del padre.
Durante l'ultimo anno alla scuola superiore (1939) suonò il
trombone nella New Jersey State Orchestra. In più suonò in
diverse bande nella località di villeggiatura di Rumdel, New
Jersey, suonando nello stile delle Big Band. Durante l'estate
passata a Rumdel incontrò Bill Finegan, che più tardi
diventerà un arrangiatore molto conosciuto. Finegan insegnò a
Riddle i rudimenti dell'arrangiamento per orchestra da ballo e
altre tecniche, finchè Finegan fu assunto dalla Glenn Miller
Orchestra.
Dopo un breve periodo di servizio nell'esercito tornò a New York
City. Negli anni '40 Nelson suonò il trombone e cominciò a
scrivere arrangiamenti per diverse Big Band dove suonava, come
Alvino Rey, Charlie Spivak e Tommy Dorsey. Far parte del gruppo
di eccellenti arrangiatori di Tommy Dorsey lo aiutò ad imparare
ancora di più sul suo mestiere.
Nel 1946 colse l'opportunità di trasferirsi a Los Angeles come
arrangiatore per la The Bob Crosby band. La sua permanenza a Los
Angeles gli permise di migliorare le sue capacità, studiando
orchestrazione classica con Mario Castelnuovo-Tedesco e direzione
d'orchestra con Victor Bay. Scoprì di essere migliore come
arrangiatore che come trombonista e presto passò a lavorare come
arrangiatore/compositore per la NBC a Hollywood.
Mentre lavorava alla NBC, principalmente con le colonne sonore di
drammi radiofonici, ebbe presto un'opportunità, attraverso l'amico
Les Baxter, di arrangiare i sottofondi musicali per Nat "King"
Cole alla Capitol Records, che lo portò ad una lunga e fruttuosa
collaborazione. (Il loro primo successo insieme fu "Mona
Lisa" nel 1950, diretta da Les Baxter.) Il suo secondo
successo per Nat Cole fu "Too Young" nel 1951.
Trovò un altro cliente cantante che entrò alla Capitol nel 1953
-- Frank Sinatra. La collaborazione iniziò quando Nelson fece da
sostituto all'arrangiatore Billy May. In realtà a Sinatra fu
detto che Riddle stava "solo dirigendo gli arrangiamenti di
Billy May", ma presto Sinatrà scoprì la verità e si
innamorò dello stile di Riddle. La collaborazione divenne
leggendaria.
Nonostante Riddle sia stato conosciuto per il suo lavoro nel
linguaggio delle jazz band in stile swing, fece molti raffinati
arrangiamenti di ballad utilizzando gli archi, fornendo una
singolare Voce Americana alla parte più jazzistica della musica
leggera.
Oltre ad arrangiare canzoni popolari per i componenti della
Capitol Records e qualche album strumentale sotto il proprio nome,
dimostrò la sua versatilità componendo le colonne sonore di
dozzine di episodi televisivi e di oltre 30 film, inclusa la
colonna sonora vincitrice dell'Oscar per "The Great Gatsby"
oltre ad un aspetto poco conosciuto della sua carriera: l'arrangiamento
e l'orchestrazione di alcuni fra i più grandi film musicali di
Hollywood -- "Carousel", "Pajama Game",
"Guys and Dolls", "Pal Joey", "Can Can",
"How To Succeed In Business Without Really Trying" e
"On A Clear Day You Can See Forever".
Gran parte dell'abilità e del talento unico di Nelson Riddle
possono essere sentiti nei suoi arrangiamenti di una melodia, sia
sua che di un altro compositore. I suoi arrangiamenti
cominciarono in uno stile simile a quello dell'amico Les Baxter (come
dimostra il suo arrangiamento di successo del 1956 di "Lisbon
Antigua"), ma con il tempo le sue registrazioni strumentali
ebbero un'evoluzione verso uno stile più originale, comprendendo
spesso la chitarra basso e la melodia suonata dal trombone basso.
Scrisse temi memorabili per varie serie televisive, come "Route
66", "The Untouchables" e "Naked City".
Per i suoi arrangiamenti ed accompagnamenti swing per Sinatra e
gli altri artisti della Capitol, Riddle usò come tecnica l'uso
di un semplice ed orecchiabile motivo ritmico come contrappunto
alla melodia. Elaborò anche questi motivi nell'introduzione e
nella coda della canzone, per unificare l'arrangiamento.
Inizialmente questo può essere stato un modo per far credere che
Billy May avesse fatto questi arrangiamenti, ma sintetizzando
questa idea con il suo stile, creò un "nuovo suono"
più contemporaneo per Sinatra, che lo aiutò a far evolvere la
sua carriera, seguendo la Big Band di Sinatra e il periodo delle
canzoni sentimentali alla radio con l'arrangiatore Axel Storhdal.
George Roberts
Conosciuto come "Mister Bass
Trombone", George Roberts è nato e cresciuto a Des
Moines, Iowa. Cominciò a suonare con la Ray
Robbins Band dopo il servizio militare nella Marina degli Stati
Uniti (US Navy), per poi andare con Gene Krupa, dove fu nella
stessa sezione con Urbie Green. Fu il trombone tenore "lirico"
di Urbie Green che ispirò Roberts a diventare un "Urbie"
un'ottava sotto.
Quando la band di Krupa si sciolse nel 1949, Roberts suonò come
freelance a Reno, prima di essere ingaggiato nel 1950 dalla Stan
Kenton Band, sostituendo Bart Varsalona, che aveva lasciato la
band durante il periodo di interruzione dal 1949 al 1950. Vi
rimase fino al 1953, quando rimase a Los Angeles piuttosto che
andare con Stan Kenton in una Tournee in Europa, cominciando a
lavorare come freelance. Lee Gillette gli presentò Nelson Riddle,
uno dei responsabili della Capitol Records cha aveva prodotto le
registrazioni di Kenton e presto cominciò la sua carriera di
registrazioni con Riddle, Don Costa, Billy May, Axel Stordahl,
Gordon Jenkins e, fra gli altri, sessioni con Frank Sinatra, Tony
Bennett, Judy Garland, Sarah Vaughn, Nat "King" Cole e
molti altri. Fu questa esperienza con i cantanti che
successivamente sviluppò nello stile cantabile di Roberts. Come
musicista degli studi di Hollywood, Roberts ha registrato
migliaia di colonne sonore per le più grandi compagnie
cinematografiche (film come Jaws, King Kong, Closer Encounters of
the Third Kind ecc.) ed ha fatto parte delle orchestre delle
maggiori reti televisive e radiofoniche (Carol Burnett Show,
Dinah Shore Show, Academy Awards). Ha partecipato ad oltre 6000
registrazioni prima di ritirarsi dall'attività.
Registrazioni:
100 Trombones Concert. With an ensemble of 100
Trombones (Tokyo, organized by the Japanese Association of
Trombonists [JAT]). CD. Recorded 1997. Nippon Columbia Co. Ltd.
CD #COCG 14845.
Unsung Hero: The Artistry of George Roberts.
With Music Minus One Orchestra and Big Band. CD with music.
Recorded 1997? Music Minus One 3906.
Big Band Ballads for Trombone. With Music Minus One
Orchestra and Big Band. CD with music. Recorded 1997? Music Minus
One 3907.
Meet Mr. Roberts. With Frank DeVol and his Orchestra. LP.
Recorded ?.Columbia CL 1384. Out of print.
The Joy of Living. With Nelson Riddle and His Orchestra,
Harry "Sweets" Edison, trumpet. LP and CD. Recorded
1959. Capitol T1148 LP, EMI/Capital CD7243 8 56697 2 9. Available
from CD Universe or Tower Records (search for
"Riddle").
Sinatra's Swingin' Session! And More. With orchestra
conducted by Nelson Riddle. Recorded 1960. Reissued 1987. Capitol
72434 94753 2 8. Available. (Listen especially to "Always.")
Bottoms Up. With John Williams, piano and the
George Roberts Sextet. LP. Recorded ?. Columbia CL 1520. Out of
print.
Let George Do It. With Fort Vancouver High
School Stage Band. LP. Recorded 1968?. Regal Records ST-1073. Out
of print.
Practice Makes Perfect. With Uan Rasey and George Werth,
trumpets; Vince DeRosa, horn; Tommy Johnson, tuba. LP. Recorded ?.
Dick Noel Records.
Nelson Riddle: Five Pieces for Bass Trombone.
Hymns At Sunset. With The Ralph Carmichael Choir and
Orchestra. LP. Recorded 1971? Light Records (div of Lexincon/Word)
LS-5594-LP. Out of print.
I'll Play For You Forever. With Rob Boone,
keyboards and various performers (Side 1 features George Roberts
playing with rhythm section; Side 2 features rhythm section only.
Package includes music in bass clef). Cassette. Recorded 1993.
Available from Rob Boone, 5717 N. Genematas Drive, Tucson, AZ
85704 USA.
David Rose (1910 - 1990)
Arrangiatore e compositore americano di
origine inglese, nato a Londra il 15 Giugno 1910 e morto a Burbank,
California il 23 Agosto 1990.
David aveva 4 anni quando la sua famiglia emigrò negli Stati
Uniti. Frequentò le scuole pubbliche e superiori di Chicago e
studiò al Chicago Music College. Diplomatosi a 16 anni, iniziò
la sua carriera come arrangiatore per diverse Big Band, compresa
quella di Benny Goodman, per il quale arrangiò "It's Been
So Long" nonché come pianista nell'orchestra di Ted Fiorito.
Successivamente fu assunto da una stazione locale della NBC (National
Broadcasting Company) come pianista e arrangiatore. Nel 1938 fu
assunto come direttore musicale dalla Mutual Network di Hollywood,
dove formò una sua Big Band partecipando al programma California
Melodies. Nello stesso anno sposò la cantante Martha Raye e l'accompagnò
nel suo brano di successo "Melancholy Mood". Nel 1941
divenne direttore musicale degli Studi della MGM. Nello stesso
anno, dopo che il primo matrimonio era finito, incontrò Judy
Garland allo spettacolo radiofonico di Bob Hope e divenne, dal
1941 al 1945, il primo dei suoi cinque mariti. Prestò servizio
per 4 anni nella U.S. Airforce durante la seconda guerra mondiale.
Il 1943 fu un anno molto fertile per Rose. Fu il compositore e
direttore della produzione "Winged Victory" della Moss
Hart Air Force e pubblicò un brano per strumenti ad arco
pizzicati che aveva composto l'anno precedente, "Holiday For
Strings", che rimase nella Hit Parade per 21 settimane e che
fu registrata da oltre una dozzina di case discografiche,
vendendo molti milioni di copie. Lo stesso brano divenne la sigla
degli spettacoli Radio e TV di Red Skelton.
Alla fine della guerra, Rose riprese la sua carriera a Hollywood.
Alla fine degli anni '40 iniziò una lunga collaborazione con l'autore
Red Skelton, prima come capo orchestra al Red's radio show e dopo
per le serie televisive ("Holiday for Strings" era la
sigla dello show). Da segnalare che uno dei pianisti dell'orchestra
di Rose fu Andre Previn.
È stato direttore musicale di spettacoli come The Fred Astaire
Shows, The Red Skelton Show, The Bob Hope Show, The Dean Martin
Show.
Nel 1959, un'indagine nazionale mostrava che la musica di Rose
era usata per 22 differenti programmi televisivi, tra i quali
"Bonanza", "Highway Patrol" e "Sea Hunt".
Ha scritto la musica per film come Young and Pretty, Operation
Petticoat (1959), Young Man In a Hurry, Everything I Have Is
Yours, Jupiter's Darling e Please Don't Eat The Daisies (1960).
È anche autore di brani per pianoforte e canzoni come "Just
In Love", su parole di Leo Robin per il film Wonder Man con
Danny Kaye, "Once Upon A Lullaby", "One Love"
nel film Snow White (Biancaneve) di Walt Disney, "Holiday
for Strings" (1943), "The Stripper" (1962),
Holiday for Trombones (1956). Ha vinto alcuni Emmy awards per
Bonanza, La piccola casa nella prateria e tre speciali con Fred
Astaire, cominciando con An Evening With Fred Astaire nel 1959.
Scrisse anche con lo pseudonimo di Ray Llewellyn.
Vincent Rose
nato a Palermo, Italia, nel 1880 e morto a
Rockville Center, New York, nel 1944.
Vincent Rose ha avuto una delle più lunghe storie di direzione
di banda. Organizzò un'orchestra nel 1904 e successivamente
guidò quel gruppo fino agli anni '40. Un vero e proprio record.
Fu molto attivo negli anni '20 come compositore di canzoni. Fra i
suoi successi: "Blueberry Hill" (1940), "Linger
Awhile" (1923), "Whispering" (1920), "Avalon"
(1920), con testo di Al Jolson e grande successo per Jolson.
C'è un'interessante informazione aggiuntiva sulla canzone "Avalon".
Nel 1921 il proprietario ed editore delle opere di Puccini, G.
Ricordi, citò in giudizio tutte le parti associate a quella
canzone, affermando che la melodia era un plagio dell'aria "E
lucevan le stelle" dall'opera "Tosca" di Puccini.
La corte si dichiarò per Puccini ed il suo editore ed ebbero un
riconoscimento di 25.000 dollari per i danni, oltre a tutte le
future royalties di "Avalon."
Nini Rosso (Mondovì,
1926 - Roma, 1994)
Nome d'arte di Raffaele Celeste Rosso. Era
soprannominato "tromba d'oro". Qualcuno per descrivere
il suo talento con una sola parola aveva coniato il termine
"trombautore", ovvero trombettista e autore. E qualcun
altro, senza volare troppo di fantasia, lo chiamava "Mister
Silenzio", identificandolo con il suo più grande successo
discografico del 1965, "Il silenzio", appunto, oltre 10
milioni di copie vendute nel mondo. Lui, sorridendo dietro i
baffoni da tricheco, era pronto a sostenere: "La tromba sono
io, è una parte di me, c'è il mio fiato li dentro. È uno
strumento sublime, il canto elevato a potenza". Nini Rosso
aveva imparato a suonare la sua magica tromba all'oratorio (ma
poi s'era diplomato al Conservatorio). E la sua passione era il
jazz. "Si può dire che io sia nato con la musica. Nel
settembre del 1926 a Torino, i miei abitavano sopra un night, l'Imperiale:
mia madre mi partorì in mezzo alle prime note jazz che
risuonavano in città." raccontava. Un diploma da maestro
elementare chiuso in un cassetto e una giovinezza coraggiosa da
partigiano sulle montagne con la brigata "Giustizia e Libertà"
(la stessa di Giorgio Bocca, quella capitanata da Ferruccio Parri),
s'era fatto le ossa con il quintetto swing di Attilio Donadio e
con l'orchestra di Gaetano Gimelli. Il suo idolo era Louis
Armstrong. L'amore per il jazz lo condivideva, tra gli altri, con
Fred Buscaglione e Piero Angela (che in giovinezza, prima di
lanciare in tv il suo "Quark", faceva il musicista con
lo pseudonimo di Peter). Per poi ottenere, nel 1948, un contratto
con l'Orchestra Rai di Torino: tromba solista con il maestro
Angelini. La sua specialità: il sovracuto. Nel 1957 entrò a far
parte del complesso di Armando Trovajoli. È del 1961 il suo
primo, grande successo "leggero": "La ballata di
una tromba". Così divenne conosciutissimo anche dal grande
pubblico. Anche per via delle partecipazioni a trasmissioni tv
come "Studio uno" e "Sabato sera". Con la sua
voce roca duettò, allora, anche con Mina (per "Due note").
Fu di scena a vari Cantagiro e Festival di Napoli. Oltre ad
apparire in film con Gianni Morandi e con Rita Pavone. La sua
popolarità in Italia ebbe il suo apice sul finire degli anni 60
con il pezzo "Il volo del calabrone". "La musica
strumentale è considerata in Italia di serie B", s'era poi
trovato a rammaricarsi mentre andava per il mondo in tour,
soprattutto in Giappone (dov'era una vera star) e in Germania (fu
in testa alla hit parade nel 79 con "Trumpet dreams"):
era diventato la più famosa tromba italiana all'estero. Nel
corso della sua carriera conquistò svariati dischi d'oro e di
platino. È del 93 una raccolta dei suoi più grandi successi:
"Masterpieces". Per hobby, costruiva modellini di navi
e collezionava uccelli imbalsamati, farfalle e maschere, ma anche
fumetti, locandine del cinema muto, bastoni, bambole, soldatini.
Nel 1994, dopo un malore in montagna, gli fu diagnosticato un
tumore al polmone. Morì il 5 ottobre al Policlinico Gemelli,
lasciando la moglie Silvia e due figlie, Beatrice e Angelica.
Da un articolo di Gloria Pozzi sul Corriere della Sera del 6
ottobre 1994
Nino Rota (Nini Rota Rinaldi
1911 - 1979)
pseudonimo di Nini Rota Rinaldi, nato a
Milano il 3 Dicembre 1911 e morto a Roma il 10 Aprile 1979 di
trombosi coronarica. Figlio della pianista Ernesta Rinaldi, a sua
volta figlia del compositore e pianista Giovanni Rinaldi (uno dei
più eminenti strumentisti italiani del suo tempo, 1840-95), a 8
anni aveva cominciato a studiare solfeggio con A. Perlasca e
pianoforte con la madre e sempre in quell'anno cominciò a
comporre. Nel 1923 fu eseguito a Milano e a Lilla un suo oratorio
per soli, coro e orchestra e nello stesso anno entrò al
Conservatorio di Milano, dove fu allievo di P. Delachi, G.
Orefice, G. Bas. Studiò poi composizione con I. Pizzetti nel
1925-26 e successivamente studiò con A. Casella a Roma, dove nel
1930 si diplomò in composizione all'Accademia di Santa Cecilia.
Nel 1931-32 frequentò i corsi di R. Scalero (composizione), F.
Reiner (direzione d'orchestra) e J.B. Beck (storia della musica)
al Curtis Institute di Filadelfia, mentre nel 1937 si laureò in
lettere a Milano con una tesi su Zarlino.
Nel 1937-38 insegnò teoria e solfeggio al Liceo Musicale di
Taranto e dal 1939 armonia e successivamente composizione al
Conservatorio di Bari, di cui fu direttore dal 1950.
La sua attività ha abbracciato ogni genere musicale, mostrando
grande senso della misura e padronanza tecnica, ma la sua
notorietà internazionale si deve soprattutto alle musiche da
film. Da ricordare le collaborazioni con Federico Fellini, di cui
Rota ha scritto tutte le colonne sonore da Lo sceicco bianco, del
1952, a Prova d'orchestra, del 1979. Ma Rota scrisse anche per
Luchino Visconti, Mario Monicelli, Franco Zeffirelli, Renato
Castellani, Mario Soldati, Eduardo De Filippo, Alberto Lattuada,
Lina Wertmüller, King Vidor, René Clément, Sergej Bondarciuk
ed Edward Dmytrik, senza dimenticare l'Oscar vinto con Francis
Ford Coppola. Uno dei motivi per cui i registi lo sceglievano
come compositore delle loro colonne sonore era la sua estrema
facilità d'improvvisatore al pianoforte: ciò gli permetteva di
abbozzare le sue musiche sotto lo sguardo stesso del regista,
quasi a fargli credere che componesse sotto dettatura.
Se il grande pubblico di tutto il mondo lo conosceva per le
musiche del cinema, la restante produzione passava quasi
inosservata, a parte gli entusiasmi di quella specialissima
famiglia per lui rappresentata dal Conservatorio "Piccinni"
di Bari, dove fu prima insegnante, per caso, e poi direttore per
trent'anni. Vi rimase per scelta, poiché avrebbe potuto
trasferirsi in sedi più prestigiose. Ma nella tranquillità del
Conservatorio di Bari o nella casetta a Torre a Mare, Rota poteva
creare senza distrazioni le sue partiture, farle provare a
gruppetti di allievi o docenti, modificarle. In cambio fece
moltissimo per Bari e per la Puglia, chiamando come docenti i
migliori musicisti del momento (che a volte pagava di tasca sua)
e aiutando i migliori allievi a farsi strada.
Nonostante l'aperta ostilità che l'ambiente musicale italiano
gli dimostrò in vita, negli anni Novanta è iniziata una
riscoperta di Nino Rota e della sua musica non legata al cinema.
Nel Febbraio del 1995 è stata costituita la Fondazione Nino Rota,
presso la Fondazione
Giorgio Cini di Venezia.
Nino Rota
Collection - Sito ufficiale di Nino
Rota.
Un articolo di Giovanni Fontechiari su Nino Rota
Da troppo tempo ormai il tarlo
evidentissimo del disagio sembra essere quell'unica, gravosa
eredità che la figura di Nino Rota continua impalpabilmente a
trasmettere tra le tante penombre che attraversano lo scenario
novecentesco della musica italiana. Un pensiero musicale, quello
del compositore milanese, scandito con sufficienza sui luoghi
comuni più svilenti, sui passaggi più scontati che non da
giudizi riscattati da una vitale conoscenza: stereotipi che hanno
via via alimentato la prassi della frequentazione rotiana
soprattutto lungo quelle coordinate "cinematografiche"
facile preda della critica più mistificatoria. E sopra ogni cosa,
credo, la ghettizzazione che la cultura ufficiale dell'arte sino
ad oggi ha operato nei confronti di tutto ciò che non fosse
sperimentalismo ad oltranza e "collaborazionismo"
politico: atteggiamenti assai distanti dall'opera di Nino Rota,
legata ad un sentire che solamente con coraggiose scelte
antistoriche - e vale il proseguo all'interno della tradizione
tonale nei confronti delle utopie seriali ed integraliste - ha
potuto svilupparsi e delinearsi come rara occasione di coerenza
poetica. Ed in questo sta l'importanza della musica di Rota:
quello di avere interrotto una continuità storica ma non
linguistica, lontano dalle fandonie ideologiche che sempre più
allontanano la musica dalle ragioni vere dell'arte.
Peraltro la critica che così accanitamente ha voluto dividere l'opera
di Rota nei due distinti tronconi della musica "classica"
o "privata" e quella da film - dividi et impera
vien quasi da pensare - non sembra trovare nessun riscontro con
quella che è la vera realtà del lascito rotiano: una musica
cioè che ad un'unica esigenza interiore affida i moti di una
originalissima sensibilità musicale, al di là dei modi e dei
generi: "Se certi critici hanno la puzza sotto il naso,
quando devono affrontare il discorso su Nino Rota - replicava il
compositore in una intervista rilasciata a Guido Vergani - autore
di sinfonie e opere, appiccicandomi addosso l'etichetta di "cinematografaro",
questo non mi imbarazza. Musica per film o altra musica, vi metto
sempre lo stesso impegno. È diverso soltanto il territorio
tecnico in cui mi muovo".
Autenticità di dichiarazioni che effettivo riscontro trovano in
una produzione musicale non di rado attivata entro le modalità
dello "scambio" di materiale musicale, valgono ad
esempio le musiche per i film The Glass Mountain e Il
Gattopardo mutuate in gran parte dalla partitura della Sinfonia
sopra un tema d'amore scritta nel 1947: esempio tra i più
noti questo che ben sembra illuminare quella incontrollabile e
spontanea capacità di Rota di pensare, già in origine, in
termini "spettacolari": non solo, ma ad onta di tutto
quanto si è scritto di tendenzioso sul compositore del Cappello
di paglia di Firenze si tratta di intuire una
spettacolarità che nel moderno, e nel tipo di pubblico che lo
abita, trova le risposte più evidenti. In particolare un
linguaggio artistico che nel "reale" trova ideale
riscontro delle attese e delle necessità di un pubblico
vastissimo così orfano della musica del suo tempo. Non a caso un
regista come Luchino Visconti sente l'urgente necessità nei suoi
film di inserire musiche già metabolizzate dall'inconscio
collettivo come Anton Bruckner o Gustav Mahler e non a caso il
terzo e l'ultimo tempo della Sinfonia sopra un tema d'amore
- che così suggestivamente si ricollegano ad una estetica tardo
romantica al pari di grandi affreschi sonori come Guerra e
pace e Waterloo - sono la colonna sonora del Gattopardo.
Una vocazione all'immediata comunicabilità che si riscontra
anche nella "pulizia" e nella essenzialità delle sue
partiture e, fuor di qualsiasi dubbio, una poetica che sa muovere
da un irresistibile senso lirico: qualsiasi orchestrale potrà
dire quanta gioia gli procuri il suonare queste musiche e di
quanto l'intera orchestra provi piacere e soddisfazione.
Condizioni che anche nell'estrema nitidezza della trama armonica
trovano singolari verifiche di coerenza linguistica: un'estemporaneità
che nulla toglie alla qualità dell'emozione, dove la svagatezza
- come nel caso delle Tre Danze dal Gattopardo - è pur
sempre controluce di una condizione più interna, dove il tragico
appare talmente racchiuso in sé da apparire sin spensierato.
Parimenti è il Nonetto per Rota una sorta di passaporto
per la modernità - a riprova di quanto per il compositore il
tonalismo sia stata una scelta motivata - una pagina sicuramente
vicina alle istanze espressionistiche ma dove la dissonanza non
è mai fine a se stessa: un atonalismo che sa dunque conservare
al suo interno caratteristiche di gradevolezza, soprattutto
impossibilitato ad epurare quei germi di amabilità melodica che
tanta affinità sembra avere con la tradizione italiana del canto.
È questo credo, per un compositore, sia la vera esemplarità,
non il mero aderire ad un modulo collaudato, ma lo svelamento
continuo di nuove ragioni.
Composizioni di Nino Rota per il cinema |
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Anno | Titolo | Regia | |
1933 | Treno popolare | Raffaello Matarazzo | |
1942 | Giorno di nozze | Raffaello Matarazzo | |
" | Le due orfanelle | Carmine Gallone | |
" | Il birichino di papà | Raffaello Matarazzo | |
" | Zazà | Renato Castellani | |
" | La donna della montagna | Renato Castellani | |
1943 | La freccia nel fianco | Alberto Lattuada | |
1945 | Lo sbaglio di essere vivo | Carlo Ludovico Bragaglia | |
" | Le miserie del signor Travet | Mario Soldati | |
1946 | Vanità | Giorgio Pàstina | |
" | Sotto il sole di Roma | Renato Castellani | |
" | Roma città libera - La notte porta consiglio | Marcello Pagliero | |
" | La primula bianca | Carlo Ludovico Bragaglia | |
" | Mio figlio professore | Renato Castellani | |
" | Un americano in vacanza | Luigi Zampa | |
" | Albergo Luna, camera 34 | Carlo Ludovico Bragaglia | |
" | Vivere in pace | Luigi Zampa | |
1947 | Il delitto di Giovanni Episcopo | Alberto Lattuada | |
" | Daniele Cortis | Mario Soldati | |
" | Come persi la guerra | Carlo Borghesio | |
" | Amanti senza amore | Gianni Franciolini | |
" | Il segreto di Don Giovanni | Mario Costa, Camillo Mastrocinque | |
1948 | Totò al Giro d'Italia | Mario Mattoli | |
" | Senza pietà | Alberto Lattuada | |
" | Proibito rubare | Luigi Comencini | |
" | Molti sogni per le strade | Mario Camerini | |
" | Fuga in Francia | Mario Soldati | |
" | L'eroe della strada | Carlo Borghesio | |
" | È primavera! | Renato Castellani | |
" | Arrivederci, papà! | Camillo Mastrocinque | |
1949 | In nome della legge | Pietro Germi | |
" | Obsession (Vendico il tuo peccato) | Edward Dmytryk | |
" | I pirati di Capri | Giuseppe Maria Scotese | |
" | Quel bandito sono io | Mario Soldati | |
" | Campane a martello | Luigi Zampa | |
" | Come scopersi l'America | Carlo Borghesio | |
1950 | Donne e briganti | Mario Soldati | |
" | Vita da cani | Stefano Vanzina | |
" | Peppino e Violetta | Maurice Cloche | |
" | Napoli milionaria | Eduardo De Filippo | |
" | The Glass Mountain (La leggenda della montagna di cristallo) | Henry Cass | |
" | È più facile che un cammello | Luigi Zampa | |
" | È arrivato il cavaliere! | Steno e Mario Monicelli | |
" | Due mogli sono troppe | Mario Camerini | |
1951 | Era lui sì! sì! | Marino Girolami, Marcello Marchesi, Vittorio Metz | |
" | Napoleone | Carlo Borghesio | |
" | Valley of Eagles (La valle delle aquile) | Terence Young | |
" | Totò e i re di Roma | Stefano Vanzina | |
" | The Small Miracle n.a.c. Never Take No for an Answer | Maurice Cloche, Ralph Smart | |
" | Il monello della strada | Carlo Borghesio | |
" | Le meravigliose avventure di Guerrin Meschino | Pietro Francisci | |
" | Filumena Marturano | Eduardo De Filippo | |
1952 | Anna | Alberto Lattuada | |
" | Lo sceicco bianco | Federico Fellini | |
" | Venetian Bird n.a.c. The Assassin | Ralph Thomas | |
" | Un ladro in paradiso | Domenico Paolella | |
" | Ragazze da marito | Eduardo De Filippo | |
" | I tre corsari | Mario Soldati | |
" | The Stranger's Hand (La mano dello straniero) | Mario Soldati | |
" | Something Money Can't Buy | Pat Jackson | |
" | I sette dell'Orsa maggiore | Duilio Coletti | |
" | La regina di Saba | Pietro Francisci | |
" | Noi due soli | Marino Girolami | |
" | Marito e moglie | Eduardo De Filippo | |
" | Jolanda la figlia del Corsaro Nero | Mario Soldati | |
" | Gli angeli del quartiere | Carlo Borghesio | |
" | Fanciulle di lusso | Bernard Vorhaus | |
1953 | Me li mangio vivi! | Henri Verneuil | |
" | I vitelloni | Federico Fellini | |
" | Musoduro | Giuseppe Bennati | |
" | Il nemico pubblico numero uno | Henri Verneuil | |
" | Gli uomini, che mascalzoni! | Glauco Pellegrini | |
" | Scampolo '53 | Giorgio Bianchi | |
" | Riscatto - Tu sei il mio giudice | Mario Girolami | |
" | La domenica della buona gente | Anton Giulio Majano | |
" | Anni facili | Luigi Zampa | |
1954 | La strada | Federico Fellini | |
" | Proibito | Mario Monicelli | |
" | Star of India (La stella dell'India) | Edoardo Anton, Arthur Lubin | |
" | Via Padova 46 - Lo scocciatore | Giorgio Bianchi | |
" | Vergine moderna | Marcello Pagliero | |
" | In vacanza al mare | Giuliano Biagetti | |
" | La nave delle donne maledette | Raffaello Matarazzo | |
" | La grande speranza | Duilio Coletti | |
" | Divisione Folgore | Duilio Coletti | |
" | Cento anni d'amore | Lionello De Felice | |
" | Bella non piangere! | David Carbonari | |
" | Appassionatamente | Giacomo Gentilomo | |
" | L'amante di Paride | Marc Allégret | |
" | Mambo | Robert Rossen | |
" |
Senso | Luchino Visconti | |
1955 | Il bidone | Federico Fellini | |
" | Amici per la pelle | Franco Rossi | |
" | Accadde al penitenziario | Giorgio Bianchi | |
" | Io piaccio - La via del successo con le donne | Giorgio Bianchi | |
" | Un eroe dei nostri tempi | Mario Monicelli | |
" | La bella di Roma | Luigi Comencini | |
1956 | War and Peace (Guerra e pace) | King Vidor | |
" | Londra chiama Polo Nord | Duilio Coletti | |
" | Città di notte | Leopoldo Trieste | |
1957 | Il momento più bello | Luciano Emmer | |
" | Le notti bianche | Luchino Visconti | |
" | Le notti di Cabiria | Federico Fellini | |
" | Il medico e lo stregone | Mario Monicelli | |
" | Italia piccola | Mario Soldati | |
" | Giovani mariti | Mauro Bolognini | |
1958 | Fortunella | Eduardo De Filippo | |
" | La diga sul Pacifico | René Clement | |
" | El Alamein - Deserto di gloria | Guido Malatesta | |
" | Gli italiani sono matti | Duilio Coletti | |
" | La Loi c'est la Loi (La legge è legge) | Christian-Jaque | |
1959 | La grande guerra | Mario Monicelli | |
" | Un ettaro di cielo | Aglauco Casadio | |
1960 | La dolce vita | Federico Fellini | |
" | Plein Soleil (Delitto in pieno sole) | René Clement | |
" | Sotto dieci bandiere | Duilio Coletti | |
" | Rocco e i suoi fratelli | Luchino Visconti | |
1961 | Fantasmi a Roma | Antonio Pietrangeli | |
" | Il brigante | Renato Castellani | |
1962 | Boccaccio '70 (episodio "Le tentazioni del dottor Antonio") (episodio "Il lavoro") | Federico Fellini Luchino Visconti | |
" | I due nemici | Guy Hamilton | |
" | The Reluctant Saint (Cronache di un convento) | Edward Dmytryk | |
" | L'isola di Arturo | Damiano Damiani | |
" | Mafioso | Alberto Lattuada | |
1963 | Il Gattopardo | Luchino Visconti | |
" | Il maestro di Vigevano | Elio Petri | |
" | 8 ½ (Otto e mezzo) | Federico Fellini | |
1965 | Giulietta degli spiriti | Federico Fellini | |
" | Oggi, domani e dopodomani (episodio "L'ora di punta") | Eduardo De Filippo | |
1966 | Spara forte, più forte non capisco! | Eduardo De Filippo | |
1967 | The Taming of the Shrew (La bisbetica domata) |
Franco Zeffirelli | |
1968 | Histoires
Extraordinaires (Tre passi nel delirio - episodio "Toby Dammit") |
Federico Fellini | |
" | Romeo e Giulietta | Franco Zeffirelli | |
1969 | Bloc-Notes di un regista | Federico Fellini | |
" | Fellini Satyricon | Federico Fellini | |
1970 | I clowns | Federico Fellini | |
" | Waterloo | Sergej Bondarciuk | |
1972 | Roma | Federico Fellini | |
" | The Godfather (Il padrino) | Francis Ford Coppola | |
1973 | Film d'amore e anarchia | Lina Wertmuller | |
" | Amarcord | Federico Fellini | |
" | Sunset, Sunrise (Il sole cala, il sole sorge) | Koreyoshi Kurahara | |
1974 | The Godfather Part II (Il padrino - Parte II) OSCAR© | Francis Ford Coppola | |
" | The Abdication (La rinuncia) | Anthony Harvey | |
1976 | Caro Michele | Mario Monicelli | |
" | Il Casanova di Federico Fellini | Federico Fellini | |
" | Ragazzo di borgata | Giulio Paradisi | |
" | Las Alegres Chicas de 'El Molino' | José Antonio de la Loma | |
1978 | Death on the Nile (Assassinio sul Nilo) | John Guillermin | |
1979 | Tutti i bambini (film Unicef) | - | |
" | Handicap (film Unicef) | - | |
" | Hurricane (Uragano) | J. Troel | |
" | Prova d'orchestra | Federico Fellini |
Composizioni di Nino Rota per la televisione |
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Anno | Titolo | Regia | |
1957 | Viaggio nella valle del Po alla ricerca dei cibi genuini | Mario Soldati | |
1960 | Chi legge? Un viaggio lungo il Tirreno | Mario Soldati | |
1964 | A Midsummer Night's Dream | Joan-Kemp Welch | |
1965 | Il giornalino di Gian Burrasca | Lina Wertmuller | |
1976 | Alle origini della mafia | Enzo Muzii | |
1977 | Il furto della Gioconda | Renato Castellani |
Catalogo di Casa Ricordi ©
Opere, balletti, musica sinfonica e
da camera:
Il Cappello di Paglia di Firenze (The Florentine
Straw Hat - Palermo 1955)
I due timidi (The Shy Lovers - RAI 1950 - Londra 1953)
La notte di un nevrastenico (Premio Italia 1959, La Scala
1960)
La strada (The Street)
Balli - per piccola orchestra
Castel del Monte - Ballata per corno e orchestra (1974) -
Riduzione per corno e pianoforte dell'Autore
Concerto per archi
Musica per orchestra
Concerto soirée
Concerto per arpa e orchestra (1947) - Riduzione per arpa e
pianoforte dell'Autore
Concerto in Do (nella prima versione Partita in do maggiore)
Rabelaisiana - Tre canti per voce e orchestra (o pianoforte) su
poesie di Rabelais (1977)
Concerto per trombone e orchestra (1966) - Riduzione per trombone
e pianoforte dell'Autore
Serenata
Sinfonia n. 1 per orchestra (1935-1939)
Sinfonia sopra una canzone d'amore
Sonata per orchestra da camera (1937-1938)
La strada - Suite dal balletto
Variazioni sopra un tema gioviale per orchestra
5 Pezzi facili per flauto e pianoforte
7 Pezzi per bambini per pianoforte
Quintetto per flauto, oboe, viola, violoncello e arpa
Intermezzo per viola e pianoforte
Ippolito gioca per pianoforte
Nonetto
Sarabanda e toccata per arpa
Sonata in Re per clarinetto e pianoforte
Sonata per flauto e arpa
Sonata per viola e pianoforte
Sonata per violino e pianoforte
Trio - per flauto, violino e pianoforte
Ballata e sonetto del Petrarca per canto (s.- t.) e pianoforte
La figliuola del re - Melodia per canto (s.- t.) e pianoforte
Illumina tu, o fuoco - Melodia per canto (ms.- br.) e pianoforte
Perché si spense la lampada? - Melodia per canto (s.- t.) e
pianoforte
Il presagio - Melodia per canto (ms.- br.) e pianoforte
Altre composizioni di Nino Rota
Opere:
Ariodante (Parma 1942),
Torquemada (1943),
Lo scoiattolo in gamba (Venezia 1959),
Aladino e la lampada magica (Napoli 1968),
La visita meravigliosa (Palermo 1970),
Napoli milionaria (Spoleto Festival 1977)
Balletti:
La rappresentazione di Adamo ed Eva (Perugia 1957),
La Strada (La Scala 1965),
Aci e Galatea (Roma 1971),
Le Molière Imaginaire (Parigi e Bruxelles 1976)
Amor di poeta (Bruxelles 1978) per Maurice Bejart.
Bibliografia selezionata su Nino
Rota:
S. Miceli, Musica e cinema nella cultura del
Novecento, Zurigo, 1999
(in corso di pubblicazione)
V. R. Segreto, Nino Rota, il vizio della musica, in Amadeus,
novembre 1995
E. Simeon, Per un pugno di note, pp. 222 - 226, Milano 1995
R. Frick, Prova d'orchestra: Nino Rota (1911-1979), Federico
Fellini (1920-1993), in Harpa: Internationales Harfen - Journal
13, spring 1994
A. Trudu, in Deumm, Torino 1988
D. Fabris, Nino Rota compositore del nostro tempo, Bari 1987
P. M. De Santi, La musica di Nino Rota, Bari, 1983
F. D'Amico, in Grove
F. Fellini, L'amico magico, Il Messaggero, 13 aprile 1979
L. Pinzauti, Intervista con Nino Rota, in nrmi v/1, 1971
F. D'Amico, Passaporto per un angelo, in L'Espresso, Roma 1970, n.7
A. Gentilucci, in Guida all'ascolto della musica contemporanea,
Milano 1969
M. Mila, Il vaudeville di Nino Rota, in Cronache musicali 1954-59,
Torino 1959
G. Gavazzeni, Brevi capitoli su Nino Rota, in Musicisti d'Europa,
Milano 1954
G. Vigolo, Le sorprese del Novecento, in Ricordiana, Milano 1954
Hans Rott (1858 - 1884)
Rott era l'allievo più caro di Bruckner e divenne
anche molto amico di Mahler. Era un giovane di grande ambizione e,
pare, di grandissimo talento. Studiò insieme a Mahler e
parteciparono assieme ad alcuni concorsi. Mahler vinse e Rott no.
Quando Gustav lo disse, tutto contento a sua mamma, questa si
mise a piangere (perchè amava e stimava molto Rott, di cui
conosceva l'alta sensibilità) dicendo al figlio: "Ma il suo
lavoro valeva più del tuo..." Comincia la trafila
sfortunatissima di questo ragazzo, convinto di essere un genio
incompreso, forse a ragione. Bruckner crede moltissimo in lui e
cerca di piazzarlo da qualche parte, ma anche Bruckner non ha una
grande fama, in vita. Riesce a trovargli un posto di organista in
una chiesa d'un paesello austriaco e qui Rott inizia a lavorare e
scrive dei lieder, che Mahler ascolta e giudica straordinari.
Rott però non li scrive o rifiuta di mostrare le partiture e li
canta e esegue a memoria. I frati lo accusano di aver rubato
alcuni libri dalla biblioteca, lui è innocente, ma viene
cacciato e non si da pace. Andrà avanti mesi e anni nella
ricerca di qualche prova che lo scagioni. Intanto Bruckner cerca
di ritrovargli un posto, senza successo. Rott ha un altro
sussulto di dignità, e tira fuori dal cassetto una sinfonia,
immensa, in mi maggiore. Ha vent'anni. Partecipa ancora al
concorso Beethoven. Lo bocciano. Inizia a dare segni di
emotività eccessiva e si reca da Brahms con lo spartito della
sinfonia. Brahms lo riceve (ma è il meno adatto a giudicare una
sinfonia simile, considerando che, fra l'altro, sta infuriando la
polemica con Bruckner) legge lo spartito... ed è duro e
spregevole come solo Brahms sapeva essere. (Quando Bruch gli
portava le sue musiche, Brahms-quand'era di cattivo umore- gli
chiedeva "Ma da che cartolaio la compri questa carta da
musica? È l'unica cosa decente che vedo qui"). Dice a Rott
di andare in quel posto, la musica non fa per lui, cambi aria e
cambi mestiere, lo sbarbatello. Si rompe qualcosa in Rott. La sua
sicurezza di se è fulminata. All'inizio sembra solo depresso, ma
pian piano cresce in lui una sindrome ossessiva: Brahms si è
reso conto, secondo lui, che Rott è un grande autore e cerca di
eliminarlo, lo vuole, insomma, morto. Rott porta la sinfonia, in
un ultimo disperato tentativo, da Hans Richter, grande direttore
dell'epoca che è benevolo, accondiscendente, ma non grida al
capolavoro, come Rott spererebbe, per sottrarsi di dosso il colpo
mortale ricevuto da Brahms. La situazione precipita al punto che
la follia diviene manifesta quando Rott, in treno, urla ad un
passeggero di spegnere il sigaro, sostenendo che il treno è
stato imbottito di dinamite da Brahms, che li vuole tutti morti.
La cosa fa ridere, ma fu terribile per lui. Rott viene chiuso in
manicomio. L'amico Mahler lo va a trovare, e lo ricorda usare i
propri spartiti come carta igienica, col detto ossessivo: "Questa
è la fine che meritano le opere degli uomini". Rott
distrugge tutta la sua opera in questo modo. Resta solo lo
spartito della sinfonia, prima della morte per tubercolosi,
avvenuta nel manicomio quando Rott aveva appena 26 anni. Mahler
scrive in più occasioni che i lieder di Rott erano capolavori e
ne piange la scomparsa ma, soprattutto, riesce a leggere la
sinfonia (scritta otto anni prima che Mahler metta mano alla sua
prima) e sostiene di fronte a tutti che si tratta del "fondamento
delle nuova musica, con Rott nasce la nuova sinfonia".
Internationale Hans Rott Gesellschaft (Società Internazionale Hans Rott)