Biografie di Artisti (S)
Salzedo, Carlos
Schuller, Gunther
ostakovic, Dmitrij Dmitrevic
Speer, Georg Daniel
Stravinskij, Igor Fëdorovic
Carlos Salzedo (1885 -
1961)
arpista e compositore americano, francese di nascita.
Studiò al Conservatorio di Parigi e si recò negli Stati Uniti
su richiesta di Arturo Toscanini, per diventare Prima Arpa della
Metropolitan Opera Orchestra di New York. Occupò questo posto
dal 1909 al 1913. Fondò, con Edward Varese, l'Associazione
Internazionale dei Compositori (International Composer's Guild) e
ne diresse frequentemente i concerti. Fu responsabile, fra le
molte attività, dell'inaugurazione del Dipartimento di Arpa al
Curtis Institute. Salzedo si affermò anche come compositore,
contribuendo allo sviluppo dell'arpa nella musica del XX Secolo.
Scrisse con la conoscenza "di prima mano" dell'esecutore,
modernizzando la tecnica dello strumento così da essere definito
lo "Chopin dell'arpa". I suoi molti lavori - per arpa
sola, due arpe, sette arpe e arpa in combinazione con altri
strumenti - dimostrano brillantemente le sue capacità
strumentali.
Gunther Schuller (1925)
Gunther Schuller è nato il
22 Novembre 1925 a New York City, figlio di
immigrati tedeschi. Ha ricevuto molte influenze
positive dalla sua famiglia, iniziando precocemente una
formazione musicale che lo ha portato ad essere membro del St.
Thomas Choir School all'età di undici anni. Ha cominciato poi a
studiare flauto all'età di dodici anni. A quattordici anni è
stato ammesso alla Manhattan School of Music dove ha studiato
corno, teoria musicale e composizione. Lasciò la scuola per
suonare con la New York Ballet Theater Orchestra. A diciassette
anni è diventato Primo Corno della Cincinnati Symphony e a
diciannove diventa membro della Metropolitan Opera Orchestra,
dove rimase fino all'età di trentatre anni. Fu durante questo
periodo della sua vita che scrisse Symphony for Brass and
Percussion. Questo lavoro fu eseguito per la prima volta nel 1959
dalla New York Philharmonic Orchestra sotto la direzione di Leon
Barzin.
"Studioso, compositore, direttore d'orchestra,
insegnante, autore, editore musicale, sostenitore infaticabile -
Gunther Schuller non è soltanto un musicista, è un monopolio."
Questa descrizione fatta da Alan Rich, pubblicata una decina di
anni fa sul New York Magazine, riassume al meglio la
poliedrica carriera di questo vincitore del Premio Pulitzer,
professionista del giorno di 28 ore.
Schuller divenne attivamente coinvolto sulla scena del bebop di
New York, suonando e registrando con grandi del jazz come Dizzy
Gillespie, Miles Davis, and John Lewis. All'età di 25 anni
Schuller insegnava alla Manhattan School of Music, iniziando una
brillante carriera di insegnante; Professore di Composizione alla
School of Music di Yale, Presidente del New England Conservatory
of Music di Boston e Direttore Artistico del Tanglewood Berkshire
Music Center (Campus estivo della Boston Symphony) e del Festival
di Sandpoint (Idaho). Ha lavorato con Arturo Toscanini, Miles
Davis, Aaron Copland, Ornette Coleman, Leonard Bernstein, Eric
Dolphy, Charles Mingus, John Updike, Joe Lovano, Elvis Costello,
Wynton Marsalis, Frank Zappa e molti altri.
Il suo amore per un ampio campo della musica Americana guida le
attività della sua casa discografica, la GM Recordings.
Recentemente la Schirmer ha acquisito la sua società editrice,
la Margun and GunMar. Lavora anche come Editor-in-Chief alla
Smithsonian Jazz Masterworks Editions, co-direttore (con David
Baker) della Smithsonian Jazz Masterworks Orchestra e direttore
musicale dello Spokane Bach Festival.
Schuller ha scritto più di 160 composizioni originali,
abbracciando praticamente ogni genere musicale, incluse
commissioni dalla Baltimore Symphony, Berlin Philharmonic, Boston
Symphony, Chicago Symphony, Minneapolis Symphony, National
Symphony e New York Philharmonic. Alcune recenti prime esecuzioni
includono Encounters al New England Conservatory (Ottobre
2003), String Quartet No. 4 con il Juilliard String
Quartet (Settembre 2002), Concerto da Camera No. 2 con l'Orchestra
2001 (Aprile 2002), Quodlibet al Rockport Music Festival (Giugno
2001), Saxophone Sonata con Kenneth Radnofsky a New York
City (Dicembre 1999), così come il suo lavoro del 1994 vincitore
del Premio Pulitzer, Of
Reminiscences and Reflections per la Louisville Orchestra;
An
Arc Ascending per la American Symphony Orchestra League e
la Cincinnati Symphony, The
Past is in the Present, sempre per la Cincinnati Symphony,
un Sestetto per Leon Fleisher ed i Kennedy Center Chamber Players,
Brass Quintet No. 2 per l'American Brass Quintet, un Concerto per
Organo per il Calgary International Organ Festival del 1994 e Ritmica-Melodica-Armonica
per la Newton Symphony Orchestra.
Schuller ha raccolto insieme tutta una vita di osservazioni sulla
direzione d'orchestra nel suo libro, The Compleat Conductor
(Oxford University Press). La notevole quantità dei suoi scritti,
su una varietà di argomenti che spaziano dal jazz all'esecuzione
musicale, la musica contemporanea, l'estetica musicale e l'educazione,
è stata pubblicata nella collezione Musings: The Musical
Worlds of Gunther Schuller. La sua monumentale storia del
jazz, The Swing Era, è stata pubblicata nel 1989. Fra i
molti premi di Schuller: il Premio Pulitzer nel 1994; la medaglia
d'oro per la musica dall'Accademia Americana delle Arti e Lettere
(American Academy of Arts and Letters) nel 1997, la BMI Lifetime
Achievement Award nel 1994, una premio "genius" della
MacArthur Foundation nel 1991, il premio William Schuman nel 1988,
dato dalla Columbia University per "l'impegno di una vita
nella composizione di musica americana" e oltre dodici
lauree e diplomi onorari. La sua musica è pubblicata dalla
Associated Music Publishers.
Mentre i suoi notevoli contributi al più grande mondo della
musica sono ben conosciuti, forse il contributo più conosciuto
al mondo del corno è la sua Horn Technique, pubblicata
per la prima volta nel 1962 e recentemente ripubblicata dalla
Oxford University Press. Le sue composizioni hanno coperto un
raggio completo dei generi musicali e Schuller ha trovato il modo
di includere il corno in quasi ognuna di queste. In aggiunta ai
suoi impegnativi lavori per grande organico, ci sono numerosi
brani di musica da camera che includono il corno nell'impostazione
tradizionale (come il quintetto d'ottoni) e in combinazioni
innovative. Ha comunque trovato il tempo per dare risalto al
corno nel suo lavoro: due concerti per corno, una sonata per
corno (commissionata dalla IHS), Lines and Contrasts per
16 corni e Five Pieces for Five Horns, registrato
recentemente da Barry Tuckwell ed il NFB Horn Quartet. Nel 2000
la IHS (International Horn Society) lo ha premiato per il suo
contributo alla musica e al corno. Quando è stato contattato per
il premio ha detto: "Questo è per me un grande onore,
perchè non ho più suonato il corno dal 1963. Sono molto
riconoscente di essere così onorato in compagnia di così tanti
grandi colleghi cornisti."
Dmitrij Dmitrevic
ostakovic (San Pietroburgo 1906 - Mosca 1975)
Immagini di ostakovic
Dmitrij ostakovic esecutore:
Il giovane Dmitrij Dmitrevic ostakovic non studiò
solo composizione, ma anche pianoforte. Era ritenuto uno dei
pianisti più promettenti nella classe di Vladimir Nikolayev al
Conservatorio di Leningrado, che comprendeva Mariya Yudina e
Vladimir Sofronitsky. Nella sua carriera di compositore gli
piaceva scrivere per il pianoforte, anche se il suo contributo
per questo strumento è stato relativamente limitato. Già nel
1919, lui e altri due studenti programmarono un ciclo di 24
preludi per pianoforte, scrivendone otto ognuno. Cinque di questi
Preludi sono sopravvissuti come op.2. Sono le sue opere giovanili
per il pianoforte, le prime di una serie di composizioni che
mostrano variazioni stilistiche, così come una considerevole
disuguaglianza nella loro qualità artistica; questo non ha però
impedito che una gran parte di queste abbiano trovato posto nel
repertorio di un grande numero di pianisti. Un posto d'onore
nelle composizioni di ostakovic per pianoforte spetta al
monumentale ciclo di 24 Preludi e Fughe che scrisse dal 1950 al
1951, sotto l'influsso delle celebrazioni tenute a Lipsia per il
bicentenario della morte di J. S. Bach.
I suoi altri lavori per pianoforte includono due Concerti con
orchestra, due Sonate, un ciclo di 24 Preludi, una suite di
aforismi, due album per bambini, un Concertino per due pianoforti
e le Tre Danze Fantastiche (op.5, datate 1922, uno dei brani
favoriti dai pianisti principianti ed esperti di tutto il mondo).
ostakovic stesso tenne la prima esecuzione di tutti questi
lavori, eccetto i 24 Preludi e Fughe e il Secondo Concerto, che
furono scritti per suo figlio. Il grado di difficoltà della
complessa Prima Sonata e il virtuosismo del Primo Concerto
testimoniano l'eccezionale facilità tecnica del compositore.
Rimane un video
degli anni 30 che ce lo mostra mentre suona il Finale del Primo
Concerto (con l'Orchestra Filarmonica di Leningrado) ad una
velocità incredibile che altri esecutori troverebbero
virtualmente impossibile: nessun interprete successivo ha suonato
quel brano con una tale nervosa fretta.
ostakovic dedicò molto tempo al pianoforte, e già da
studente il suo repertorio includeva monumenti come la Sonata Hammerklavier
op.106 di Beethoven ed il Concerto di Schumann. Nel 1926, appena
finiti gli studi, partecipò al Concorso Internazionale Chopin di
Varsavia e fu premiato con un "diploma d'onore, ma aveva
già sviluppato un discreta ambizione e rimase profondamente
deluso. È possibile che questa "battuta d'arresto" sia
stata, poco dopo, un fattore decisivo nell'abbandonare l'idea di
una carriera come pianista.
Nel periodo successivo, comunque, continuò a suonare in pubblico,
mentre dedicava sempre più tempo alla composizione. Suonò il
Primo Concerto di Cajkovskij, sonate di Beethoven e Liszt e
lavori, fra gli altri, di Schumann e Chopin. Il 23 Novembre 1927
eseguì il Concerto per due Pianoforti di Mozart con Gavriil
Popov, un altro compositore. Tenne un numero di recital nelle
sale di Mosca e Leningrado. Come compositore, il suo interesse
principale era alla musica più recente, ma il suo repertorio
pianistico consisteva soprattutto di classici, e raramente suonò
lavori contemporanei. Successivamente, nel 1926, fu uno dei
quattro pianisti (gli altri erano Mariya Yudina, Alla
Mazlakovyets e Gavriil Popov) nella prima esecuzione in Unione
Sovietica delle Nozze di Stravinskij, con l'Orchestra
Filarmonica di Leningrado. Un paio di anni più tardi imparò il
Primo Concerto di Prokof'eve diede la prima esecuzione pubblica a
Leningrado, il 3 febbraio 1929, accompagnato dalla Filarmonica di
Leningrado sotto la direzione di Georgy Sheydler. In questa
occasione prese l'iniziativa di rivedere l'orchestrazione di
Prokof'ev.
Verso la fine del decennio diminuì il numero dei suoi concerti,
finché alla fine si dedicò interamente alla composizione e all'esecuzione
esclusiva dei suoi lavori. Nel 1930 tenne il suo ultimo recital
di opere di altri compositori, a Rostov sul Don. Per un periodo
continuò ad eseguire musica da camera di altri compositori, fra
gli altri con il violoncellista Viktor Kubatsky, ma furono solo
occasioni sporadiche. Ma certe volte sembrò essersi pentito di
aver sacrificato la carriera di pianista alla composizione, come
quando disse, nel 1956: "A dir la verità, avrei dovuto
essere entrambe le cose
mi dispiace aver abbandonato il
pianoforte." Ma il palco esigeva troppo da ostakovic
in termini di tensione nervosa, e non vinse mai la paura del
palcoscenico. Come scrisse ad uno studente nel 1955: "Faccio
molti concerti, ma non ne traggo una grande soddisfazione. Fino
ad ora non mi sono temprato al palcoscenico. A cinquant'anni
dovrò smettere." Naturalmente continuò a suonare in
pubblico anche dopo il suo cinquantesimo compleanno, fino a
quando dei problemi di salute lo fecero fermare.
Esistono registrazioni di quasi tutta la produzione di
ostakovic per Pianoforte, inclusa la musica da camera,
nelle quali lui stesso compare come esecutore. Questo include due
esecuzioni di entrambi i Concerti per Pianoforte, una selezione
dei 24 Preludi e fughe, qualche Preludio dell'opera 34 e gli
album per bambini. Ci sono tre registrazioni diverse del
Quintetto con Pianoforte (due con il Quartetto Beethoven e una
con il Quartetto Borodin), due registrazioni del Trio op.67 e
della Sonata per Violoncello (con Rostropovic e con Shafran).
Registrò anche il Concertino per due pianoforti (con suo figlio
Maxim) e la versione per Pianoforte a quattro mani della Decima
Sinfonia (con il compositore Moisiey Weinberg), e inoltre compare
come pianista nelle esecuzioni delle Canzoni dai Poemi Popolari
Ebraici ed in una trascrizione per Violino e Pianoforte dei
Preludi op.34. La sua ultima registrazione è datata 1968, in un
periodo in cui aveva difficoltà a controllare le mani: si tratta
di una registrazione amatoriale, fatta dalla moglie, della Sonata
per Violino e Pianoforte, dove il violinista è David Oistrakh.
Queste registrazioni forniscono delle prove interessanti di come,
con il passare del tempo, l'esecuzione diventi per
ostakovic un aspetto sussidiario alla sua musicalità.
Aveva una tale padronanza della tecnica pianistica che l'impressione
data dalle sue registrazioni dei due Concerti e delle Danze
Fantastiche è che non avesse problemi in quell'area. Il suono è
consistentemente pulito, i tempi sono veloci, lo stile è rapido,
nervoso e quant'altro, ma cantabile - un manierismo comune a
molti compositori-interpreti.
Esistono delle registrazioni fatte durante una sua visita a
Parigi, nel 1958, quando i primi segni del suo male incurabile (una
forma di poliomielite) si erano manifestati da poco. L'aggravarsi
della malattia rese le esecuzioni in pubblico sempre più
difficili, per poi escluderle totalmente. L'ultima apparizione di
ostakovic davanti ad un pubblico, nel ruolo di
accompagnatore, fu ad un concerto festival nel Maggio 1966 a
Leningrado.
Tutte le registrazioni di ostakovic sono contraddistinte
dalla sua maestria tecnica e dal tocco pulito, non legato, che è
pienamente in armonia con il carattere della sua musica,
specialmente nel caso del Primo Concerto. Tuttavia, bel suono e
larga contabilità sono anche in evidenza, specialmente nei
movimenti lenti di entrambi i concerti ed in alcuni preludi e
fughe. Non si concede mai degli effetti superficiali solo per
fare effetto. Il suo modo di suonare trasmette le sue intenzioni
compositive con chiarezza e finezza non comuni, ed è sotto molti
aspetti individuale e ispirato. Ciò dimostra la versatilità
dell'eccezionale talento di ostakovic, e gli fa guadagnare
un posto nella tradizione del grande panismo, insieme con i
maggiori compositori del nostro secolo: Rachmaninov, Bartók e
Prokof'ev.
Krzysztof Meyer
Georg Daniel Speer (Breslavia
2 Luglio 1636 - Göppingen, Württemberg, 5 Ottobre 1707)
Nasce a Breslavia, nella attuale
Polonia, che all'epoca faceva parte dei possedimenti degli
Asburgo, nella famiglia di un pellicciaio. Dopo essere rimasto
orfano in giovane età viaggia molto, probabilmente come
trombettiere in vari eserciti. Dopo essere stato nei Balcani e
nelle attuali Ungheria e Romania, arriva in diversi centri del
Württemberg, tra cui Stoccarda (alla Stiftkirche dal 1664 al
1666) Tübingen (1666-1667), Göppingen (come Kantor e
musico di chiesa, incarichi che perde in breve, poiché il duca
Eberhard III non rinnova la sua nomina), Grossbottwar (dove si
sposa nel 1669) e Leonberg (1670). Nel 1673 viene richiamato a
Göppingen, riprendendo il posto di Kantor presso la
Lateinschule. Proprio a Göppingen scrive alcuni opuscoli di
carattere politico contro i possedimenti francesi nella sua
regione. Per questo motivo viene imprigionato nel 1689 nel
castello di Hohenneuffen, ma poi viene graziato per una
testimonianza del Concilio e per intercessione della città di
Göppingen e inviato a Waiblingen. Nel 1694 torna a Göppingen
come Kollaborator e poi nuovamente come Kantor
presso la Lateinschule. All'inizio del secolo comincia a perdere
la vista e l'udito. Ha scritto anche alcuni scritti letterari e
poetici: parte della sua vita è nota attraverso alcuni racconti
autobiografici. Di Speer ci resta l'importante Quadrifoglio
Musicale (Vierfaches Musicalisches Kleeblatt, 1697),
con insegnamenti sulla musica da tastiera, sull'arte del basso
continuo e su altri strumenti, con esercitazioni-sonate (veri e
propri spartiti di sonate per diversi strumenti). In questo testo
compaiono per la prima volta delle sonate scritte appositamente
per viola da braccio (chiamata viol-braccio o braz)
in contrapposizione all'antica viola da gamba. Fra le
composizioni musicali, vengono attribuiti a Speer i primi brani
per gruppo di tromboni (Sonata a 3, Sonata a 4
ecc.).
Igor Fëdorovic
Stravinskij (1882 -
1971)
(nato ad Oranienbaum, oggi
Lomonosov, nei pressi di Pietroburgo il 18 giugno 1882 - New York
1971), compositore di origine russa, una delle figure musicali
più influenti del Novecento. Figlio di Fedor Ignatievic, famoso
basso dell'Opera di Pietroburgo, studia pianoforte, armonia e
contrappunto dall'età di nove anni, ma non ottiene grandi
risultati. Solo a ventitré anni, dopo aver intrapreso gli studi
di giurisprudenza, conosce all'università il figlio di Nikolaj
Rimskij-Korsakov e, tramite questi, il padre. Sarà proprio
Rimskij-Korsakov, di cui Stravinskij rimane allievo fino alla
morte del maestro avvenuta nel 1908, a guidare i primi approcci
compositivi di Stravinskij.
Nel 1908 l'incontro con l'impresario Sergeij
Diaghilev, che intuisce immediatamente il suo talento. Colpito
dalle opere orchestrali di Stravinskij Scherzo fantastico
(1908) e Fuochi dartificio (1910), gli commissiona
dapprima la strumentazione di due pezzi di Chopin (il Notturno
e il Valzer brillante) per il balletto Les Sylphides
e succesivamente la composizione di un intero balletto, sempre
per i suoi Ballets Russes di Parigi. Inizia
una collaborazione che durerà molti anni e nasce L'Oiseau de
feu (L'Uccello di fuoco, prima rappresentazione il
25 giugno 1910 a Parigi ) e Petruka (1911). Entrambi i balletti riscuotono un grande successo, per
la loro drammaticità, l'ampiezza di colori dell'orchestrazione,
le melodie che ricordano i canti popolari russi ed una costante
audiacia ritmico-armonica. Nel 1913 sarà la volta de Le
sacre du printemps (La sagra della primavera).
Brano caratterizzato dalla sua struttura ritmica asimmetrica
e assolutamente insolita e audace per l'epoca. La coreografia non
convenzionale di Vaslav Nijinskij suscitò grande scandalo
all'epoca della sua uscita, tanto che alla prima rappresentazione
le reazioni di dissenso del pubblico impedirono ai ballerini di
sentire l'orchestra. Ma lo scandaloso insuccesso è destinato a
trasformarsi in clamoroso trionfo in poco tempo. Questo è l'apice
del primo periodo della produzione di Stravinskij, che viene
anche definito "russo-impressionista". Nel 1914, allo
scoppio della guerra, Stravinskij si trasferisce a Morges, sulle
rive del lago di Ginevra, in Svizzera, dove nel 1918 compone L'histoire du soldat (La storia del
soldato), opera da camera per voce recitante, mimi e
strumenti (violino, clarinetto, fagotto, cornetta, contrabbasso,
trombone e percussioni). Dello stesso periodo, che mette in
evidenza l'impatto del jazz, sono anche Ragtime (1918)
per undici strumenti e Piano Rag-Music (1919). Nel 1920 Stravinskij si trasferisce a Parigi e nello
stesso anno va in scena all'Opera di Parigi "Pulcinella",
balletto su temi di Pergolesi (con fondali dipinti da Picasso).
È con questo balletto che si considera l'inizio di una nuova
fase artistica del compositore, quella del "neoclassicismo".
Sempre in questi anni vengono composte la Sinfonia per
strumenti a fiato (1920), l'opera buffa Mavra (1922)
e la cantata-balletto Le nozze, per quattro pianoforti,
percussioni e voci, ispirata al folclore russo ed eseguita per la
prima volta dai Ballets Russes nel 1923. Fu durante il
soggiorno parigino che Stravinskij cominciò anche a esibirsi
come pianista e direttore d'orchestra e quindi a creare
composizioni adeguate alle proprie capacità pianistiche, come il
Concerto per pianoforte e fiati (1924). All'inizio degli
anni Venti si innamora dell'attrice Vera de Bosset Soudeikine,
che poi sposa nel 1940, dopo la morte della prima moglie. Le
composizioni dal 1920 in poi sono caratterizzate dall'interesse
per le forme del 17° e 18° secolo. In Jeu de
cartes (balletto del 1937) "cita" Rossini, nell'Oedipus
rex (opera- oratorio su testo di Jean Cocteau, tratto da
Sofocle, del 1927) "cattura" Handel, in Pulcinella
"trascrive" Pergolesi, in Le baiser de la fée
(balletto del 1928) "nomina" Tchaikovsky e nella Sinfonia
in do (1940) è riconoscibile l'inciso della Quinta
sinfonia di Beethoven. Sempre di questo periodo sono Perséphone
(1934), il balletto Apollon Musagète (1928), prime fra
le tante opere scritte per il coreografo russo George Balanchine.
Alla metà degli anni Venti, Stravinskij attraversò un momento
di crisi spirituale e si riavvicinò alla Chiesa ortodossa, che
aveva lasciato a diciotto anni. Non molto dopo, nel 1930, compose
la Sinfonia dei Salmi per coro e orchestra.
Dopo una prima tournée negli Stati Uniti del 1925 ed una seconda
nel 1934, tra il 1938 ed il 1939 viene colpito da gravissimi
lutti: muoiono, in successione, la figlia, la moglie e la madre.
Decide di accettare la cattedra di poetica all'Università di
Harvard e, dal 1940, si stabilisce a Hollywood, in California. Nel 1945 diventa cittadino americano. Si
mantiene scrivendo brani su commissione, come Circus Polka
(1942), le Danze concertanti (1942) per orchestra e le Scene
di balletto (1944) per una rivista di Broadway. Composizioni
più significative risalenti a questo periodo sono la Sinfonia
in tre movimenti (1945), la Messa (1948) e l'opera La
carriera di un libertino (1951) su libretto di W.H. Auden e
Chester Kallman), un lavoro che può rappresentare una sintesi
del periodo neoclassico. È nel 1952, con la
composizione del Settimino (per clarinetto, corno,
fagotto, pianoforte, violino, viola e violoncello), che si
colloca l'inizio della sua ultima "fase artistica".
Collocatosi precedentemente su posizioni diametralmente opposte
alla dodecafonia proposta da Arnold Schoenberg, Stravinskij
ancora una volta sorprende tutti. Nel 1948 un giovane direttore
americano, Robert Craft, diventa amico e assistente musicale di
Stravinskij e lo avvicina all'ascolto dei compositori seriali.
Stravinskij comincia ad interessarsi alla musica di un allievo
del compositore viennese, proprio quell'Anton Webern che sarà l'allievo
più radicale dello stesso Schoenberg. Il risultato fu un
graduale ma incessante avvicinamento alla tecnica seriale, che
egli integrò alla sua musica con un approccio del tutto
personale, così come aveva fatto con ogni precedente influenza.
In realtà si tratta di un'ulteriore forma di recupero, attuata,
stavolta, mediante le rigorose tecniche seriali e mirata a
riportare alla luce il lavoro dei polifonisti rinascimentali (dunque
in linea con il suo eclettismo). Non a caso le opere della tarda
maturità si fregiano, quasi esclusivamente, di titoli in latino,
come Agon (1953 - 57), Canticum sacrum (che
sancisce nel 1955 la sua adesione alla fede cattolica), Threni
(1957 - 58), i Mouvements per pianoforte e orchestra (1959),
e la sua ultima composizione importante, i Requiem Canticles
(1966). Nel 1967, ormai ottantacinquenne e di salute malferma,
Stravinskij diresse per l'ultima volta una registrazione di sue
musiche. Nel marzo del 1971 viene ricoverato a New York per edema
polmonare ed il 6 aprile muore; il 15 aprile, come da sua
volontà, la salma viene sepolta a Venezia, accanto alla tomba
dell'amico e suo scopritore Diaghilev. "Oggi la radio
porta la musica a domicilio, ad ogni ora del giorno e della notte,
esonerando l'uditorio da qualsiasi sforzo che non sia quello di
girare un bottone. Ora, il senso musicale non può essere
acquisito né sviluppato senza esercizio. Nella musica, come in
tutte le cose, l'inattività porta poco a poco all'atrofia delle
facoltà. Così ascoltata, la musica diviene una specie di
stupefacente che, lungi dallo stimolare lo spirito, lo paralizza
e lo abbrutisce, di modo che la stessa iniziativa che tende a far
amare la musica diffondendola sempre di più, ottiene spesso
soltanto il risultato di far perdere l'appetito a coloro i quali
voleva risvegliare l'interesse e sviluppare il gusto."