clavicembalista e compositore austriaco. Il suo talento di compositore e cembalista fu riconosciuto da J. J. Fux, che lo prese come studente nel 1735. Negli stessi anni studiò con Matteo Palotta. Fu compositore della corte di Vienna dal 1739 alla morte e nel 1749 fu nominato maestro di cembalo (Hofklaviermeister) dell'arciduchessa Maria Teresa. Nel 1745 e 1759-60 viaggiò in Italia esibendosi come operista e virtuoso di clavicembalo. La sua prima opera Ariodante fu rappresentata a Venezia nel 1745. La sua produzione teatrale anticipò certi moduli gluckiani (I lamenti di Orfeo, 1740; La clemenza di Tito, 1745; L'Olimpiade, 1749, e altre 5 opere serie, vari «pastiches» e feste sceniche, oltre a cantate e a 3 oratori). Ampia la produzione sacra, con messe e brani liturgici ad uso della cattedrale di S.Stefano. Ma soprattutto importante, per l'influenza sui giovani Haydn e Mozart, è la sua produzione strumentale, in perfetto stile galante, con la quale ha inizio la grande stagione viennese del Settecento; comprende circa 100 sinfonie, oltre 100 concerti per cembalo e archi, altri concerti per vari strumenti (fra cui 1 per fagotto e 1 per trombone), decine di sonate e divertimenti per cembalo o per vari strumenti, oltre a numerosi trii, quartetti e quintetti per archi. La sua musica fu largamente conosciuta ed una buona parte di essa fu pubblicata a Parigi. Alcuni suoi studenti raggiunsero un certo successo, come F. X. Dusek, Leopold Hoffmann e J. A. Stepan. Scrisse anche un trattato teorico, il Rudimenta panduristae o Geig-Fundamenta (Augsburg, 1751).
