International Trombone Camp 2003
Appunti dei Masterclass e delle Lezioni con Jay Friedman, Charles Vernon e Jiggs Whigham
Avvertimento
Questi appunti sono la traduzione delle registrazioni effettuate durante l'International Trombone Camp 2003, svoltosi a Limone Piemonte (CN) i giorni 1, 2, 3 e 4 Settembre 2003. Con questa traduzione si vogliono rendere disponibili in italiano gli appunti di un Masterclass. Si tratta quindi di suggerimenti destinati al musicista che faceva lezione in quel momento e non si tratta di un "Metodo". Queste note non pretendono di essere una traduzione perfetta né di essere esaurienti e complete nei soggetti trattati.
L'abilità di suonare uno strumento ad ottone non si raggiunge in breve tempo. Ogni persona che tenta di sviluppare una capacità in quest'area deve aspettarsi di investire molto tempo e il giusto genere di impegno e sforzo. Per la differenza che può esistere nelle capacità e nelle caratteristiche delle varie persone e per la personale interpretazione che ognuno può dare a queste frasi, nessun testo di questo genere può essere preso alla lettera. Queste note non intendono sostituire la necessaria presenza di un insegnante.
Lezioni individuali con Charles Vernon
Lo studente inizia suonando il vocalizzo n.4 del Bordogni-Rochut.
Vernon: Ok, prendi il bocchino. Tu suoni con il bocchino ed io con il trombone. Ti ho guardato respirare e nessun fiato che hai preso era pieno. Il fiato non è profondo. Succhia di più l'aria. (Vernon suona con il trombone e lo studente con il bocchino, poi da battuta 30 anche Vernon suona con il bocchino.)
Vernon: Quanto spesso suoni con il bocchino?
Studente: Spesso, ma non in questo registro.
Vernon: Lavora nei registri. Suonare nel registro basso (Vernon suona con il bocchino le prime note dello studio un'ottava sotto a quella scritta) richiede molto più aria.
Domanda: Dove arriva nel grave con il bocchino?
Vernon: SOL basso (pedale), con il bocchino del trombone basso e SI bemolle (pedale) con il bocchino del trombone tenore. Andiamo avanti. Suonalo ancora con il bocchino e ogni fiato deve essere "succhiato". Hai il mio libro? Sai di cosa parlo? Inspirare per quattro quarti, espirare per quattro quarti, inspirare per tre quarti ecc.
Tutti gli esercizi sono sul libro: Charles Vernon -A "SINGING" APPROACH TO THE TROMBONE (and other Brass) - edito dalla Atlanta Brass Society Press.
Vernon (dopo aver fatto l'esercizio insieme allo studente): Se non ti gira un po' la testa dopo aver fatto questo esercizio significa che devi respirare di più. Adesso facciamo questo (Vernon suona il seguente esercizio):
Tutti gli esercizi sono sul libro: Charles Vernon -A "SINGING" APPROACH TO THE TROMBONE (and other Brass) - edito dalla Atlanta Brass Society Press.
Vernon: In questo esercizio hai sempre meno tempo per prendere un fiato pieno. Comincia respirando per quattro movimenti e suona con un suono assolutamente pieno. Poi scendi di un semitono. Sempre con un suono magnifico. Tutte queste legature devono essere lisce e le note devono essere "collegate" insieme. Questo esercizio è la continuazione dell'esercizio che è all'inizio (del libro) dove c'è una minima con il punto, poi tre quarti di pausa, una minima con il punto e poi tre quarti di pausa. Succhi l'aria nei tre quarti, poi suoni la nota di tre quarti, poi respiri ancora ed in questo tempo cerchi di richiamare alla mente il miglior suono che riesci ad immaginare. L'esercizio di prima è importante perché puoi lavorare su almeno tre cose: avere un suono grandioso su quelle note, respirare la stessa quantità d'aria in un tempo che diminuisce ogni volta e la terza cosa è il fatto che devi legare nel forte da nota a nota, usando tutta la tua aria. Tutta l'idea sta nell'usare tutta la tua aria. Per tenere la nota pedale per tutta la durata scritta puoi anche respirarci in mezzo, ma le altre battute devono essere suonate in un fiato. Anche se non avete la possibilità di studiare, come succede certe volte, ricordatevi questa roba e mettetela nel vostro materiale di studio la prossima volta che suonate. Vedrete che in qualche giorno avrete una respirazione migliore e un miglior legato.
Domanda: Prima ha detto di suonare gli studi del Bordogni-Rochut con il bocchino un'ottava sotto. Io faccio fatica in quel registro. Conviene che usi il bocchino del trombone basso?
Vernon: No, no. Lo puoi suonare in chiave di tenore un'ottava sotto. Non preoccuparti troppo. Se lo vuoi suonare con un bocchino più grande, va bene, ma non è così importante. Se con il bocchino arrivi al FA basso, con un buon suono, è sufficiente. Si dovrebbe arrivare almeno al FA basso.
Masterclass con Jiggs Whigham.
Whigham: So che siete dei bravi trombonisti e per questo motivo sorvoleremo alcuni argomenti tecnici. Qualunque cosa vogliate fare con il trombone c'è solo una cosa fondamentale: respirare a fondo. Questa è la cosa numero uno. Io non sono più un ragazzo, ormai da tempo, ma potete anche guardare persone come Bud Herseth, che suona ancora a Chicago, oppure Clark Terry. Perché suonano ancora così bene? Perché suonano nel modo giusto! La macchina funziona ancora. E con la tromba la cosa è ancora più delicata, date le piccole dimensioni del bocchino. Quando si è giovani, come voi, si può fare tutto, ma poi dobbiamo cominciare ad avere cura di noi stessi.
Intervento di uno studente: Qualche anno fa c'è stato un corso con Joseph Alessi e Doc Severinsen. Alessi è rimasto molto colpito da come suonava Severinsen, (nato il 7 luglio 1927) e durante una lezione lo ha definito una "macchina del vento" (wind-machine).
Whigham: Si, e Doc studia sempre, ha sempre la tromba sulla faccia, così come Clark Terry, che adesso ha ottanta anni. Il segreto è fare le cose nel modo giusto. Per fare musica su un palcoscenico le due cose più importanti sono il suono e il tempo. I migliori strumentisti, sia classici che jazz, sono accomunati dal fatto che la musica esce dal loro strumento. Questo concetto è abbastanza semplice e chiaro, ma è molto importante. Ogni giorno devo chiarire questa cosa, anche se suono da sessanta anni. Così come ogni giorno mi prendo un minuto per meditare su quanto sono fortunato a fare un lavoro così bello da così tanto tempo. Siamo sempre così pronti a lamentarci sul lavoro in orchestra e così via, ma siamo diventati troppo insofferenti. C'è un detto in America: Come far lamentare un musicista? Dagli un lavoro! Lo facciamo tutti. Quello di cui parliamo oggi lo avrete già sentito. Sono dei concetti, le mie idee e le mie esperienze. Persone che ho visto e ascoltato fino ad oggi. Io non amo i dogma. C'è solo un dogma: respirare. Non è importante quale strumento suonate, se uno strumento piccolo o grande. Fatemi tutte le domande che volete, su ogni cosa. I cinesi dicono: Se fai una domanda sembri sciocco per un quarto d'ora, se non la fai sarai sciocco per tutta la vita. Molti mi chiedono come ho studiato. Non ho studiato il trombone, ho studiato composizione! Non ho mai fatto una lezione di trombone, ma ciò non è proprio vero. Ho fatto migliaia di lezioni, con i migliori suonatori del mondo, guardando, ascoltando, imitando e domandando. Abbiamo due occhi, due orecchie e una sola bocca! Ogni volta che ho dei contatti con qualcuno, come quando ho telefonato a Joseph Alessi per congratularmi di un suo disco, è un'occasione per scambiare delle informazioni. Quella volta lui mi ha domandato subito come avevo fatto certe cose di un mio disco. Avevamo molte cose da domandare l'un l'altro. Oggi parleremo della bellezza del suono e del concetto di improvvisare essendo liberi dalle note. (Whigham suona il primo esercizio dei Bordogni-Rochut, imitando qualcuno che legge e cha va a capo ad ogni frase.)
Whigham: Ecco cosa succede: leggete la musica e assimilate la musica. Questo è quello che siete addestrati (trained) a fare, molti di voi: leggete le note e rispondete a ciò che gli occhi vedono sulla pagina. In un'orchestra si deve fare in questo modo. Anche i cosiddetti jazzisti, nelle big band e così via, hanno degli arrangiamenti che devono essere letti, ma è necessario usare l'orecchio. E questa è la cosa più importante per essere musicisti: ascoltare, usare le orecchie. Conosco persone con delle orecchie perfette, ma senza i buchi! Non sentono niente! Spesso diamo troppa importanza ai puntini sulla pagina. Quello che provo a fare adesso è darvi l'opportunità di rompere queste barriere ed iniziare una nuova vita. Il primo passo è sempre il più difficile. Come per imparare una lingua straniera. Ogni volta che si impara qualcosa di nuovo abbiamo la possibilità di scoprire cose nuove. Come avete imparato a parlare italiano? Poco a poco. Da bambini avete sentito la mamma dire "Buongiorno" e avete imparato a dirlo anche voi. Come imparare a suonare la musica? Nello stesso modo. I docenti insegnano delle cose, ma si impara ascoltando. Nel materiale che vi ho dato troverete una lista delle maggiori figure di trombonisti jazz. Ascoltateli e comprate dei dischi di questi musicisti che hanno cambiato il trombone.
Trombonisti di riferimento Ecco un elenco dei trombonisti di riferimento nel mondo del jazz. Fra virgolette sono indicati i "Band leader" ovvero i capi orchestra. Sono contrassegnati da un asterisco i nomi dei trombonisti che si distinguono ulteriormente. |
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"Duke
Ellington" Lawrence Brown *Tricky Sam Nanton Quentin Butter Jackson Juan Tizol "Count Basie" "Stan Kenton" "Woody Herman" "Gil Evans" "Buddy Rich" "Toshiko Akioshi" "Charles Mingus" "Thad Jones Mel Lewis" "Henry Mancini" "Rob McConnell" |
"Coleman
Hawkins" H.C. Higginbottom "Charlie Parker" "Louis Armstrong" "Tommy Dorsey" "Matt Cattingub" "Clayton Hamilton Big Band" "Bob Mintzer" Molti altri: |
Nel Masterclass di questo pomeriggio arriverete tutti ad improvvisare, questo è garantito. Forse non lo farete come Charlie Parker, ma improvviserete. Cantiamo "Tanti auguri a te" (Happy Birthday to you) e saliamo ogni volta di un semitono. È molto facile. Adesso applichiamo la stessa idea alla "macchina" (il trombone). Suoniamo tutti la stessa melodia, in SI bemolle maggiore (cominciando con il FA). Adesso in DO maggiore (cominciando con il SOL) ma cantiamo e basta, muovendo la coulisse sulle posizioni. Vi siete accorti come eravamo comodi in SI bemolle maggiore? Siamo a casa in SI bemolle maggiore. Il trombone abita in via SI bemolle maggiore! Probabilmente la prima nota che avete fatto sul trombone era proprio SI bemolle. DO maggiore non è proprio comodo come SI bemolle ma la sfida è proprio questa: sentite la musica ma non sapete dove mettere le posizioni. Questo perché l'associazione fra gli occhi (che leggono la musica e comandano la coulisse) e la coulisse e fra l'orecchio (che sente la musica e comanda la coulisse) e la coulisse è diversa. Dobbiamo iniziare questo procedimento, magari lentamente, per sviluppare la capacità di sentire il suono e applicarlo al trombone. Voglio mostrarvi un esercizio molto semplice per arrivare a tutto ciò. Gli esseri umani fanno molte domande su tutti gli argomenti. Domande anche difficilissime. Ma le risposte sono quasi sempre semplici e ovvie. Suoniamo "Tanti auguri a te" in SI naturale. Cantiamo le prime quattro battute. Adesso cantiamo ancora, con gli occhi chiusi e ascoltiamo la melodia dentro di noi. Ora aprite gli occhi, cantate ancora e mettete le posizioni del trombone. Ancora una volta, solo le prime due battute. Ripetiamo ancora. Non preoccupatevi molto delle posizioni. Stiamo cercando di costruire un ponte fra le due parti della mente, quella creativa e quella meccanica. Mia suocera si chiama Norma e mio suocero le dice sempre: "Norma! Non pensare!" Molte volte questo è un consiglio saggio perché abbiamo perso l'istinto. Passiamo troppo tempo a pensare. Nel cosiddetto mondo civile abbiamo perso, messo da parte, molti sensi: l'olfatto, il gusto, il vero vedere e il vero ascoltare. Certe volte guardiamo ma non vediamo. Facciamo un esperimento: chiudete gli occhi e adesso ditemi di che colore è la camicia dell'interprete. Ci sono tante cose piccole che non vediamo più. C'è bellezza e musica ovunque, ma spesso e volentieri lo ignoriamo. Abbiamo bisogno delle bellezza delle montagne che ci circondano per vedere la bellezza, ma anche nel fuoco di un caminetto c'è tanta bellezza. Ok, torniamo al trombone. Non pensate, ma associate il suono. Non pensate SOL diesis o DO diesis. Cantiamo e muoviamo la coulisse. Ci siamo quasi. Qualcuno non è sicuro. Imitate. (Whigham si rivolge ad uno studente del corso.) Dimmi, in italiano, "Buongiorno, come stai?" Dimmelo ancora. (Whigham ripete in italiano "Buongiorno, come stai?") Vado bene? Sto lavorando con l'orecchio per imitarti. Se adesso avessi un dizionario e cominciassi a leggere l'italiano, parlerei come George W. Bush! Non basta leggere le parole, devi anche ascoltarle. Ancora una volta, cantate e imitate le posizioni. Siete comodi? Scommettereste la vita di essere sicuri? Diecimila euro? No, forse 10 euro! Ok, ripetiamo. Adesso 20 Euro, poi 50 Euro, poi 100 e così via. Sta diventando noioso? Bene, è così che deve essere. Adesso siamo sicuri. (Whigham chiede ad uno studente di andare fino da lui e poi lo saluta dandogli la mano.) Ecco l'esempio: hai fatto cinque o sei passi. Hai pensato una sola volta al camminare? Stavi pensando "Cosa vuole? Ma questo è fuori di testa!" Eppure il processo che permette di camminare è molto complicato, ma siamo capaci di fare tutti questi movimenti. Perché sono un buon camminatore? Perché sono così a mio agio quando cammino? Perché lo faccio da quando avevo due anni. Cinque minuti fa qualcuno non sapeva dove mettere la coulisse. Adesso lo sa. Funziona in questo modo. Devi internalizzare la musica e riprodurla. La cosa non è immediata, ma il sistema è questo. Poi diventa un discorso di interpretazione, cioè di cosa vuoi fare con quelle note. Ditemi una tonalità, con almeno due diesis e ditemi uno stile. (Viene chiesto di suonare LA maggiore in stile Be Bop e Whigham comincia una improvvisazione sul tema di "Tanti auguri", accompagnandosi col battito del piede.) Un'altra tonalità e un altro stile! (Viene scelto RE bemolle maggiore, stile wagneriano. Whigham suona un'altra improvvisazione.) L'idea è di avere tutte queste informazioni. Quello che ho fatto è un gioco da salotto. Riesco a farlo perché lo faccio da tanto tempo, cammino da tanto tempo. In tutte le tonalità, in tutti gli stili. Per un jazzista ogni tonalità deve essere buona. Si può cominciare suonando "Tanti auguri" in tutte le tonalità. Ogni melodia semplice può essere usata per questo studio. E dovrebbe essere semplice come una scala di SI bemolle maggiore. Tutti qui sono in grado di suonare una scala di SI bemolle senza sforzo. Deve diventare così naturale anche suonare una melodia in tutte le tonalità. Se suonate e il cervello si sforza per trovare le note, non va bene. Allora devi ripetere finché non diventa chiaro e semplice. E può essere divertente. Registrarsi può essere una buona idea, suonando il brano in stili diversi e con suoni diversi.
Whigham: Passiamo al vibrato. Suonare qualcosa di molto semplice ma con il vibrato. Usare il vibrato può rendere bellissimo ciò che stiamo suonando. Gran parte dei suonatori classici usano il vibrato di mascella, usando il vibrato di coulisse solo qualche volta. Il vibrato di Tommy Dorsey, di coulisse, era bellissimo, ma adesso è quasi un'arte perduta. (Whigham suona l'inizio di "I'm getting sentimental over you".) Il vibrato di coulisse è molto bello. La maniera di farlo è quella di suonare la nota, poi andare sopra e sotto la nota. Non viceversa, altrimenti la nota sembra calante. Ieri ho spiegato che su questo trombone la prima posizione non è con la coulisse chiusa, proprio per avere il vibrato di coulisse anche in prima posizione. Certo questo non ti serve se suoni Mahler e Bruckner, ma è utile per quello che faccio io. Credo che sia importante ascoltare le cosa che non fate e imitarle. Sapete cosa ascolto per divertimento? I quartetti per archi di Beethoven, le sinfonie di Mahler, Bruckner, Beethoven e Brahms. Per me è un'altra dimensione. Torniamo al vibrato: il vecchio stile è quello di vibrare sempre. Tommy Dorsey consumava due coulisse all'anno! Uno stile bellissimo, ma forse un po' datato. L'altro modo è quello di suonare la nota e poi iniziare il vibrato. Un vibrato più leggero e più lento, un po' più rilassato. Ognuno decide secondo il suo gusto. Ancora una volta si tratta di ascoltare e imitare. Prendiamo le registrazioni di tre grandi trombonisti classici, Michel Becquet, Christian Lindbergh e Joseph Alessi. Suonatori fantastici. Chi è il migliore? Domanda alquanto stupida. Tutti e tre sono bravissimi. Forse ti piace come uno fa una cosa e come un altro fa un'altra cosa, ma non c'è un solo modo di fare le cose. Come studiare il vibrato. Prendiamo una scala di LA maggiore, perché il registro medio è il più adatto a studiare il vibrato. Con il trombone tenore non ha senso vibrare di coulisse nel registro basso. Con il trombone basso è un altro discorso. George Roberts usa nel registro basso sia il vibrato di coulisse sia il vibrato di mascella. Torniamo all'esercizio per studiare il vibrato di coulisse. Prendiamo il suono più pulito e bello che abbiamo, ad esempio una scala di LA maggiore, e suoniamo prima con le note ferme e poi con il vibrato.
Questo è un bel modo per studiare il vibrato. Il vostro gusto vi permetterà di determinare la velocità e gli altri dettagli su come volete fare il vibrato. L'importante è essere in grado di farlo. Cercate però di studiare almeno i due stili di cui ho parlato. L'altro modo di fare il vibrato è quello di mascella, che usate ogni volta nel classico. È un vibrato molto buono, ma non è adatto per la musica improvvisata. Suonando lo stile ballade la velocità del vibrato è molto importante, mentre nel classico la velocità del vibrato è quasi sempre la stessa. Invece per il genere che suono io è molto importante poter variare la velocità del vibrato. (Whigham suona un segmento di "Summertime".) È importante far uscire dallo strumento quello che abbiamo in testa. Questo ha anche a che vedere con la possibilità di suonare stili diversi fra loro. Quando suonavo con l'orchestra di Glenn Miller era obbligatorio un certo tipo di vibrato, mentre quando stavo con Stan Kenton (dal 1963) il vibrato era tutto un altro. Con Count Basie era ancora un'altra cosa. Ma fate le stesse cose in orchestra: non suonate certo Mozart come Mahler o Mahler come Stravinsky e non suonate Stravinsky come Mozart. Ovviamente, imitare è una cosa difficile. Nessuno riuscirà a suonare come Frank Rosolino o come J.J. Johnson, perché loro sono gli originali. Ma puoi prendere delle cose da tutti e trovare la tua strada. Io riesco a fare un J.J. Johnson abbastanza credibile. Ho imparato da loro attraverso il suono e tutto quello che ho imparato, distillato attraverso me stesso, ha creato Jiggs Whigham. Anche se sono "equipaggiato" a suonare vari stili, quello che sentite nei miei CD è il vero me stesso.
Whigham: Torniamo al vibrato. C'è un terzo tipo di vibrato, usato per esempio da Urbie Green, che è una combinazione dei due precedenti. Ritorna il concetto precedente: quello che fate è una scelta vostra.
Lezioni individuali con Jiggs Whigham.
Adesso è il vostro turno di suonare. Qualunque cosa volete. Una melodia o una scala. Ieri, prima del concerto, qualcuno ha suonato "My One and Only Love" ...
... chi era? Bravo, Dick Nash sarebbe stato contento di sentirti. Comunque, potete suonare quello che volete, magari con il vibrato di coulisse. (Lo studente suona l'inizio della ballade.)
Whigham: Bello. Una domanda. Cosa hai pensato mentre suonavi? Pensavi a te, o che volevi suonare bene davanti a noi? Non devi rispondere, ma pensaci. Se lo stavi facendo, cerca di non farlo. Lo facciamo tutti, e se dici che non lo fai, è una bugia. Tutti vogliamo suonare bene, ma pensare che vuoi suonare bene non è una cosa buona da fare, perché stai pensando a te stesso. Ogni volta che suoniamo, il nostro scopo perfetto dovrebbe essere quello di essere al servizio della musica. C'è una frase del famoso batterista Mel Lewis. Qualcuno gli ha domandato: "A cosa pensi mentre suoni?" e lui ha risposto: "Penso a tutto tranne a me stesso!" E questo è esattamente quello che dovrebbe essere. (Whigham suona le prime battute della ballade.) Devi stare dentro la musica. Perché se stai dentro la musica, inizia la magia. Inizia la magia dentro di te e poi viene fuori verso gli altri, fino a diventare una gigantesca orgia musicale. E tutta questa energia si sviluppa perché non stai pensando a te stesso. Abbiamo bisogno di noi stessi, del nostro ego, perché la cosa inizi, ma per andare oltre dobbiamo dimenticare noi stessi. Altrimenti chi ci ascolta si accorge che pensiamo a noi stessi e perde interesse per ciò che stiamo suonando. Ed è inutile pensare a noi stessi: non sono bravo abbastanza o roba del genere. Nessuno è bravo abbastanza, nessuno nel mondo. Mi dispiace dire tutte queste cose a te, ma sei il primo a fare lezione e sta venendo fuori tutto ciò. Suona un'altra volta e lascia veramente perdere te stesso. Facci veramente dire "Wow!". Goditi completamente quello che fai. Devi veramente concepire "Il mio unico e solo amore", che è il titolo della canzone. E aspetta a suonare: devi prendere fiato, e quindi energia, con calma. C'è energia ovunque. Se hai energia puoi lasciare che il trombone suoni da solo. (Lo studente suona l'inizio del brano.)
Whigham: Grazie. È bello. Ti stai avvicinando. Suppongo che tu sia stato con una donna. Quando sei con una donna non pensi a fare qualcos'altro, pensi solo a quello che stai facendo. Fare musica è come fare l'amore. È una cosa meravigliosa e siamo fortunati perché le persone normali per fare l'amore devono farlo davvero, mentre noi musicisti possiamo fare l'amore anche in questo modo. Questo concetto è grandioso, perché fare l'amore, anche quando va male, è comunque abbastanza buono! Allora, prenditi più tempo per le frasi e per suonare ogni nota. Ogni nota è un bambino da baciare! (Lo studente suona ancora l'inizio della ballade.)
Whigham: Questo era Wow! Hai sentito la differenza? Era un altra cosa. Bellissimo e toccante. E questo è ciò che vogliamo fare con la musica, non essere forti o roba del genere. Vogliamo essere delicati, e meravigliosi. C'è sempre un'immagine da dare alla musica, con la quale possiamo raggiungere chi ci ascolta. Dobbiamo focalizzare queste bollicine di sapone che aleggiano nell'aria e lasciare che questo avvenga. Non possiamo fare in modo che avvenga, possiamo solo permettere (allow) che questo succeda. Così come non puoi costringere qualcuno ad amarti, non puoi fare in modo che avvenga questa magia.
(Lo studente suona "Stardust").
Whigham: Ok. Ti è piaciuto?
Studente: Non tanto.
Whigham: Vorrei che tu fossi molto analitico per un secondo. Cosa ti è piaciuto e cosa no.
Studente: Non mi è piaciuto molto il suono e il legato.
Whigham: Sono d'accordo e forse il vibrato era troppo largo. Devi anche soffiare di più attraverso (through) lo strumento, con più suono. (Lo studente ripete il passaggio.) Pensa di più alla frase. Adesso è abbastanza carino, l'intonazione è buona, ma devi realizzare di più il fraseggio. Per ogni frase c'è un arco da rispettare...
... Nello stile che stai suonando è molto importante che le note siano ben connesse fra loro, molto legate. Suonando un altro stile, tipo be-bop, il legato non sarebbe così importante. Adesso ricorda che il vibrato non può essere così largo. I buoni cantanti, violinisti e violoncellisti usano un vibrato che porta alla nota successiva. Ma c'è una differenza fra "Trombone - belcanto" e "Opera - belcanto". Secondo me il vibrato operistico usato sul trombone diventa eccessivo. Per un cantante lirico è fantastico, ma con il trombone è troppo. Il vibrato deve portare alla nota successiva.
Domanda: Una regola del vibrato è che più diventa largo e più deve diventare veloce. Perché certe volte il vibrato è troppo largo perché è troppo lento. È d'accordo?
Whigham: Non ci ho mai pensato. Devo rifletterci sopra. Grazie. È una cosa interessante. Parlando di regole: Lloyd Ulyate (famoso trombonista attivo a Los Angeles) dice, e giura, che quando fa il vibrato parte da sotto l'intonazione, mentre Dick Nash, come praticamente tutto il mondo trombonistico, dice che il vibrato deve iniziare andando sopra e poi sotto al punto della giusta intonazione. Ma nell'ambiente trombonistico nessuno è convinto di quello che dice Lloyd Ulyate. Le regole non contano molto, perché ognuno deve sviluppare le proprie capacità. Vi registrate quando studiate e suonate? È una cosa buona. Mentre suoniamo non possiamo ascoltarci, perché siamo troppo impegnati da quello che facciamo, ma la registrazione ci permette di sentire cosa abbiamo fatto realmente. Con i miei studenti registriamo ogni lezione e certe volte loro sono convinti di aver fatto abbastanza bene, ma poi ascoltano la registrazione e si ricredono, o viceversa. Vi consiglio di registrarvi molto.
Whigham: Andiamo avanti. Suona una scala di LA maggiore, legatissimo e vibrando ogni nota. L'articolazione di lingua molto leggera e la lingua indietro. (Whigham suona la scala, facendo partire il vibrato circa alla metà della durata di ogni nota.) Devi anche fare attenzione al legato quando le posizioni sono contrarie, perché le note tendono ad esplodere. Io uso la lingua come un ammortizzatore, come per l'auto, per aiutare il legato.
Un'altra cosa: La differenza fra buono e fantastico è piccola. Devi stare attento alle piccole cose.
(Lo studente inizia suonando una scala di LA maggiore, con il vibrato.)
Whigham: Cerca una buona posizione del corpo, con un buon equilibrio. Lascia che il tuo corpo possa usare tutta l'energia. Dovresti lasciare che il trombone suoni, senza costringerlo. La postura è molto importante, perché è la posizione del corpo che ti permette di respirare al meglio.
Whigham: Quando suoniamo dobbiamo prenderci del tempo. Non dobbiamo scappare dalle frasi, perché stiamo invitando gli ascoltatori alla nostra festa. Certe volte suonare assomiglia alla magia di un grande fotografo. Tutti sappiamo fare le fotografie, ma il grande fotografo ha l'abilità di cogliere l'attimo giusto, magico. Quello che voglio dire non si può spiegare. È una cosa che ognuno ha dentro di se, e il segreto sta nel permettere a questa cosa di uscire fuori, magari fermando tutte queste funzioni intellettuali della mente, dove due più due fa quattro e dobbiamo considerare tutte le conseguenze e convenienze delle cose eccetera. Cose importantissime per sopravvivere nel mondo di tutti i giorni, ma qui stiamo parlando di un'altra cosa. Ma noi siamo qui per appartenere ad un mondo magico che è dentro di noi. Continuate a cercare quei momenti magici della musica, quelli che contano davvero. Quando riesci a toccare le persone con ciò che stai suonando, fai un dono al mondo.
(Lo studente suona "Sweet Time" di Tommasi-Gualdi.)
Whigham: Bene. Adesso canta la stessa melodia. (Lo studente canta.) Ma devi cantare più forte, in modo più espansivo. Molto musicale e libero. (Lo studente canta nuovamente.) Adesso suona nuovamente. Tutto quello che devi fare è suonare ciò che hai cantato, perché quello che pensi e quello che suoni sono due cose diverse. Quando hai suonato era abbastanza buono, ma quando hai cantato era molto meglio. (Lo studente suona la prime quattro battute.) Quando hai cantato ti sei preso più tempo per le frasi, mentre adesso scappi troppo. Puoi anche prenderti un po' più tempo fra le frasi, non solo per respirare, ma per aumentare l'espressività della frasi. Certe note devono essere sottolineate, magari tenendole più lunghe, soffermandosi un po' di più.
(Lo studente suona Hey Jude, dei Beatles).
Whigham: Molto bello. Forse potresti suonare più legato. Anche le pause fra una frase e l'altra potrebbero essere più lunghe. Immagina di essere in una macchina da corsa e di girare a Monza. Il record della pista è 4 minuti. Se giri in 5 minuti e 20 secondi stai perdendo il tuo tempo. Se cerchi di farlo in 3 minuti e 40 secondi, muori. Devi trovare un equilibrio: hai suonato in una maniera molto rilassata, ma nonostante questo deve essere sempre eccitante. Rilassato può essere interessante ma senza esagerare. Se esageri la lunghezza di una pausa ...
... è troppo. Troppo è troppo e la frase muore. La differenza è piccola, ma il risultato è molto diverso. Come dicevo prima: una cosa è buona e una cosa è grandiosa. E la differenza è piccola. (Lo studente ripete l'inizio.) Ci sono delle note che devono proprio "cantare" e una di queste è il SI bemolle:
Whigham: hai sentito che il suono, confrontandolo con quello della prima volta, è cambiato. Adesso è più aperto, più bello e abbiamo solo parlato delle frasi. Devi permettere che questa magia del suono avvenga.
(Lo studente suona "Munastero 'e Santa Chiara")
Whigham: Bellissimo (beautiful playing). Non è solo importante come incontri una bella ragazza. Questo è facile: ah, bella, un bacino. È importante anche come la saluti. La fine delle frasi deve essere più curata, permettendo alla frase di arrivare alla fine, una bellissima fine. Eri già sulla frase successiva prima che la precedente fosse finita. Ogni nota è un bellissimo bambino: ogni singola nota è viva, meravigliosa e ha qualcosa da dire. (Lo studente suona ancora.) Un suggerimento: suona il RE in quarta posizione, in modo che non ci sia lo scalino...
... così il legato sarà migliore. Sono delle piccole cose che fanno suonare meglio, per cercare la magia: stiamo cercando di sostenere in aria un'enorme bolla di sapone. Vi racconto un episodio: era il giorno di Natale di un po' di anni fa. Avevamo mangiato per tutto il giorno, una cosa ridicola. Alle 10 e 30 tutta la mia famiglia era a letto ed io ero alla televisione. Ad un certo punto, cercando sui canali, ho trovato Glenn Gould che iniziava a suonare le Variazioni Goldberg e dopo due minuti ero completamente catturato e assorbito dalla sensazione di questa unione fra Bach e Glenn Gould. Una combinazione unica! Fantastico! E dopo 25 minuti di questa musica ero così preso che non sono riuscito a dormire! Questo è il tipo di tensione e di intensità che dobbiamo cercare. Nuovamente, l'equilibrio fra leggerezza, bellezza e intensità che cattura chi ci ascolta.
Whigham: Prima di finire vorrei parlare del materiale che vi ho dato: c'è una lista di trombonisti. Questi nomi sono i grandi del trombone. Nell'ultima pagina trovate una vera e propria chicca, il mio libro preferito. Un libro molto piccolo ma fantastico. Vale la pena di leggere ognuna di queste frasi e ripeterla lentamente, dando tutta l'importanza possibile ad ogni parola. Come dicevo prima: le domande sono complicate, ma le risposte sono semplici.